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Pubblicato il 20/05/2015 11:11

Mercato del lavoro in lieve ripresa in Italia

istat, mercato del lavoro

 Mercato del lavoro in lieve ripresa in Italia, con l'occupazione che torna a crescere di 88 mila unita', pari allo 0,4%, ma "le differenze tra il nostro Paese e l'Ue si accentuano per il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro". E' quanto si legge nel Rapporto annuale Istat del 2015. Nel 2014 - sottolinea il Rapporto - si registrano segnali di ripresa nel mercato del lavoro dell'Ue: il tasso di occupazione sale al 64,9% (+0,8 punti in un anno). In Italia l'indicatore cresce, ma meno della media europea (55,7%, +0,2 punti). Per raggiungere la percentuale dell'Ue, gli occupati dovrebbero aumentare di circa 3,5 milioni. Per la prima volta dal 2008, il tasso di disoccupazione scende nell'Unione europea (dal 10,8% del 2013 al 10,2) ma non in Italia, dove si attesta al 12,7% (+0,5 punti nell'ultimo anno). Le differenze tra il nostro Paese e l'Ue si accentuano per il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro (che comprende disoccupati e inattivi disponibili a lavorare). Nel 2014 l'indicatore si attesta al 22,9% in Italia e al 13,5% nell'Unione. Marcate le differenze per il gap di genere, che e' di 8 punti in Italia e di 1,6 punti nell'Ue. 
   Dopo due anni di calo, nel 2014 l'occupazione torna a crescere in Italia (+88 mila unita', pari allo 0,4%). Tuttavia, i divari territoriali non accennano a diminuire: la crescita riguarda soltanto il Centro-nord mentre il Mezzogiorno perde 45 mila occupati (-0,8%).

 Imprese italiane ancora affette da 'nanismo' e che investono pochissimo in ricerca e sviluppo. Questo il quadro fornito dall'Istat nel Rapporto annuale per il 2015. "La crisi non ha modificato in misura sostanziale la struttura produttiva dell'economia italiana - si legge nel Rapporto - Nel 2012, la dimensione media - 3,9 addetti per impresa - e' fra le piu' basse d'Europa e il 47,5% degli occupati lavora in imprese con meno di 10 addetti (47,4% nel 2007). Tra i 4,2 milioni di microimprese (meno di 10 addetti), le monoaddetto sono circa 2,2 milioni e generano il 10% del valore aggiunto del sistema produttivo. Spesso si tratta di forme di autoimpiego, cui raramente si associano obiettivi di crescita e produttivita'". 
   "Nel 2012 - prosegue il Rapporto - il sistema delle imprese italiane ha investito in R&S solo lo 0,7% del Pil contro l'1,3% dell'Ue28, ma supera la media europea per propensione all'innovazione - 41,5% di imprese innovatrici rispetto a 36,0% nell'Ue28 - e per la registrazione di prodotti di design industriale e marchi". 

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