"Le notizie di oggi non cambiano la posizione che ho assunto ieri. Sono disposto a prendere in considerazione una ipotesi di sperimentazione solo se lo staff di Stamina mi presenta un protocollo degno di questo nome, in caso contrario non ci sara' alcuna apertura". Cosi' il direttore del dipartimento di Ematologia dell' ospedale di Pescara, Paolo Di Bartolomeo, sui risultati del lavoro della Commissione scientifica del ministero della Salute in riferimento alla efficacia del Metodo Stamina comparsi oggi sui media. Di Bartolomeo, nella riunione della Commissione Sanita' di ieri in Regione, ha guidato la pattuglia di esperti abruzzesi che si sono confrontati per la prima volta dal punto di vista tecnico-scientifico sulla metodica con Davide Vannoni, presidente della Fondazione Stamina. La Regione Abruzzo da alcuni mesi e' impegnata, dapprima dal punto di vista politico, ora anche dal punto di vista tecnico-scientifico, a verificare le possibilita' di sperimentazione negli ospedali abruzzesi delle cure compassionevoli per pazienti affetti da malattie degenerative, tra cui molti bambini. "Non ho chiuso la porta in faccia a priori - ha continuato Di Bartolomeo - ma voglio vedere molto approfonditamente di che cosa si tratta perche' finora nessuno lo sa". Gli ospedali abruzzesi, in caso di verifica positiva del protocollo che Vannoni si e' impegnato a presentare al tavolo tecnico che si terra' nelle prossime settimane - secondo quanto si e' appreso - potrebbero essere tre: L'Aquila, Pescara e Avezzano in quanto, come emerso nella riunione di ieri, oltre a un centro trapianti si rende necessario un laboratorio attrezzato e in grado di rispondere alle esigenze che la situazione richiede.
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