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Pubblicato il 21/01/2013 22:10

Micron, vendita imminente e niente mobilità

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L'azienda annuncia l'interessamento di un compratore. La procedura dovrebbe concludersi entro marzo

Buone notizie per la vertenza Micron. Il sito di Avezzano, stando a una nota della stessa azienda, avrebbe trovato un compratore che garantirebbe la prosecuzione dell'attività. La fabbrica rappresenta uno dei polmoni principali dell'occupazione di tutta la Marsica e la sua cessione potrebbe consentire il mantenimento dei livelli occupazionali. Nel frattempo, dal tavolo ministeriale è emeso che Micron ha confermato che l'azienda non avviera' alcuna procedura di messa in mobilita' e licenziamento dei lavoratori, mantenendo invece l'attuale regime degli ammortizzatori sociali. 

E' stata una giornata molto importante per il futuro dell'azienda. Durante l'incontro svoltosi presso  il Ministero dello Sviluppo Economico, tra la direzione aziendale della Micron Technology Italia, i rappresentanti istituzionali e le parti sociali, l'azienda ha dichiarato che" e' in corso di conclusione la negoziazione per la vendita del sito di Avezzano. La chiusura di tale attivita' e' prevista entro marzo 2013. La Micron sta negoziando con una societa' europea operante nel settore dei semiconduttori che consentira' l'ampliamento del portafoglio di tecnologie, della gamma di prodotti e della base clienti per far fronte all'ulteriore diminuzione dei volumi produttivi di sensori di immagine prevista per i prossimi anni. Per ovvie ragioni di confidenzialità" dichiara Fabrizio Fama', Responsabile Risorse Umane e Affari Generali di Micron Italia "ancora non possiamo svelare tutti i dettagli del piano. Ad ogni modo possiamo anticipare che il nuovo partner sara' in grado di portare ad Avezzano nuove tecnologie, consolidate strutture di sales e marketing, competenze di alto livello oltre che nuovi clienti. In questo modo il sito di Avezzano potra' aumentare i volumi produttivi operando in modo efficace nei mercati di riferimento". "Stiamo facendo tutto il possibile per minimizzare l'impatto sociale" continua Fama'. "Grazie agli sforzi del management italiano, il nuovo business plan prevede un aumento dei volumi produttivi. Tuttavia, sara' ancora necessario lavorare su una riduzione dei costi del lavoro. Vorremmo farlo nel modo meno traumatico possibile aprendo diverse iniziative da concordare con il sindacato e mettendo da parte, a questo stadio, l'opzione della mobilita' e dei licenziamenti".

La Regione e i rappresentanti degli enti locali e dei sindacati hanno valutato con molto cautela le nuove prospettive rappresentate da Micron ed hanno chiesto all'azienda e al Governo di valutare fino in fondo l'affidabilita' finanziaria e la credibilita' del nuovo partner. Il tavolo nazionale e il tavolo specifico serviranno anche a questo. Da parte del governo, inoltre, e' arrivata la conferma che da novembre ad oggi non ci sono state manifestazioni di interesse per l'acquisizione del sito produttivo di Avezzano, mentre Micron ha confermato che l'azienda non avviera' alcuna procedura di messa in mobilita' e licenziamento dei lavoratori, mantenendo invece l'attuale regime degli ammortizzatori sociali.

I dettagli specifici del nuovo piano industriale e delle nuove opportunita' di business - conclude la nota - saranno condivisi con tutti i dipendenti e gli attori del territorio dopo la firma preliminare con il partner e prima dell'accordo definitivo. Nel frattempo il governo ha accolto la richiesta della Regione e dei rappresentanti degli enti locali e dei sindacati di costituire un tavolo nazionale di settore sulla microelettronica. E' quanto emerso al termine della riunione che si e' svolta nel pomeriggio presso il ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Micron di Avezzano. Il tavolo nazionale, secondo quanto affermato dal sottosegretario allo Sviluppo economico, verra' convocato entro la prima decade di febbraio. Dall'altro lato rimane in piedi anche il tavolo piu' specifico della Micron che verra' nuovamente convocato prima della scadenza dell'attuale Esecutivo. Per la Regione e i rappresentanti degli Enti locali il tavolo nazionale di settore "rimane centrale e inderogabile per sviluppare la vertenza Micron e soprattutto per dare alla stessa una dimensione nazionale".

 

"L' incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico ha avuto un carattere inte rlocutorio, sono infatti emerse poche e parziali notizie sulle caratteristiche del progetto di cessione del sito marsicano, mentre mancano gli elementi fondamentali per potere esprimere un giudizio, sia sul piano finanziario che lo sosterrebbe, sia sul piano industriale e sull'event uale soggetto e partner fondamentale dell' operazione. A nostro avviso è necessario approfondire l'ipotesi di cessione oggi allo studio e che il Ministero si è impegnato a sostenere e verificare, nel contempo riteniamo l'impegno dichiarato da parte dell'azienda a non procedere a licenziamenti e a trovare soluzioni che proteggano l' occupazione. Siamo comunque preoccupati, che ad oggi, su questa vertenza esista un' unica ipotesi di soluzione sulla quale lavorare e che Micron abbia confermato la volontà di dismettere il sito avezzanese confermando le eccedenze occupazionali rispetto agli attuali volumi produttivi relativamente alle quali le soluzioni, per tutelare l'occupazione come detto, sono tutte da ricercare. Il Mi.SE sollecitato dai partecipanti, ha deciso a valle dell'incontro odierno di convocare un tavolo di settore, riconvocando un nuovo incontro sulla vertenza Micron da tenersi nel mese di febbraio". Così Anna Trovò, segretaria nazionale Fim Cisl.

"Dall'incontro odierno ci aspettavamo qualcosa di piu'. L'unico aspetto positivo e' l'annuncio da parte del sottosegretario De Vincenti dell'insediamento, entro la prima decade di febbraio, di un tavolo per il comparto della microelettronica, come chiedevamo da tempo". Cosi' il vice segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, commenta l'esito della riunione al ministero dello Sviluppo Economico tra sindacati, governo e azienda per discutere del destino dello stabilimento di Avezzano.

"Si e' trattato infatti di un incontro interlocutorio - spiega il sindacalista - nel corso del quale il management aziendale ha riferito dell'interessamento manifestato da una multinazionale per il sito abruzzese, senza fornire pero' alcun dettaglio in merito".

"Fino a quando non avremo maggiori certezze sul progetto di cessione del sito, sul piano industriale e sulla stabilita' finanziaria di un eventuale partner - aggiunge Spera - non potremo non dirci preoccupati perche', ad oggi, l'unica cosa certa e' la volonta' della Micron di dismettere lo stabilimento abruzzese, che occupa oltre 1700 dipendenti, piu' circa 300 lavoratori dell'indotto. Da parte nostra - conclude il sindacalista - faremo il possibile per evitare che questo territorio perda un polo produttivo cosi' importante".

 

Intanto i Consiglieri della Provincia dell'Aquila Armando Floris, Gianluca Alfonsi, Pasqualino Di Cristofano, Felicia Mazzocchi, Emilio Cipollone e Gino Fosca, guidati dal Presidente Antonio Del Corvo e dall'Assessore alle politiche del lavoro Claudio Tonelli hanno partecipato alla vertenza Micron svoltasti a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico. "Sono state consegnate le 32 delibere di Consiglio approvate da tutti i comuni della Marsica e non, che hanno convinto il Sottosegretario a sentirsi con la Presidenza del consiglio dei Ministri per istituire il tavolo di settore entro la prima settimana di febbraio - dichiara il presidente Antonio Del Corvo - Altra conquista rispetto alla riunione di novembre e' che non si parla piu' di mobilita' ma solo di cassa integrazione conservativa per i prossimi due anni, per circa il 30/40 % dei lavoratori. Vista la fermezza della Micron ad alienare lo stabilimento di Avezzano - continua Del Corvo - il governo si e impegnato a verificare la capacita' finanziaria e di mercato dell'acquirente. Resta imprenscindibile coinvolgere il governo nel tavolo di settore anche per sensibilizzarlo su eventuali azioni di settore - conclude - che sicuramente dovranno essere messe in piedi se non si vuole azzerare il sistema industriale italiano"

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