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Pubblicato il 08/07/2014 23:11

Ombrina Mare, Legambiente: la politica non ha più alibi

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 "Fermare la deriva petrolifera nella nostra regione e rivedere le strategie energetiche di questo paese e' un imperativo dal quale non si puo' piu' prescindere". Lo afferma Legambiente Abruzzo, secondo cui la scadenza del 29 luglio per presentare osservazioni alla procedura di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) sul progetto Ombrina mare "non e' solo un appuntamento tecnicistico, ma e' il capolinea per una politica che non ha piu' alibi". Secondo l'associazione ambientalista, le energie rinnovabili "sono ormai una realta' affidabile, capace di garantire un nuovo modello di sviluppo in cui un mondo diverso e' possibile. La crisi energetica del nostro Paese - dice Legambiente - giunge a un bivio e chiede di fare delle scelte non piu' rinviabili: continuare a investire sulle fonti fossili o puntare sulle rinnovabili che stanno dimostrando nei numeri la possibilita' di creare una "rivoluzione energetica", portandoci fuori dall'era fossile con grandi benefici economici, ambientali e occupazionali". La sintesi di questa scelta, dicono ancora gli ambientalisti, e' nel "paradosso di questo luglio caldo". Da un lato la regione che discute Documento per la Programmazione unitaria dei Fondi comunitari 2014-2020, "facendo proprie le sfide europee della crescita intelligente, sostenibile e inclusiva"; dall'altro "la virulenza con cui le grandi lobby novecentesche dell'energia reagiscono al nuovo che avanza, rallentando e per certi versi bloccando il cambiamento in atto", con la "continuita' tra gli ultimi ministri del Governo nazionale che hanno seguito un'unica linea nera: favorire di fatto le fonti fossili e bloccare lo sviluppo delle rinnovabili". "Questo scontro tra vecchia e nuova economia e' ormai evidente - dichiara il presidente regionale di Legambiente, Giuseppe Di Marco - le rinnovabili sottraggono fette consistenti di mercato alle fossili, come evidenziato nell'ultimo nostro rapporto sui Comuni rinnovabili, e mettono in crisi il vecchio modello con quello piu' democratico della generazione distribuita. Il punto e' che ci stiamo giocando il nostro futuro e la politica, regionale e nazionale, ha la responsabilita' di bloccare o promuovere questa rivoluzione energetica, fatta di efficienza e rinnovabili". "Legambiente - conclude - e' al fianco dei 40mila abruzzesi che a Pescara hanno dato forza all'Abruzzo quale regione europea con una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva". 

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