"E' senza precedenti lo strappo istituzionale prodotto dal presidente Chiodi e dal centrodestra sulla data delle elezioni. Dopo aver vantato un parere dell'Avvocatura dello Stato che, come poi si e' visto nei fatti, lungi dall'avallare il rinvio delle elezioni, in realta' passava la palla al Consiglio regionale, ha dimenticato lo Statuto della Regione che vieta nei sei mesi precedenti la scadenza della legislatura di modificare le norme in materia elettorale (art.14 comma 2)". Lo affermano i segretari regionali di Pd, Sel, Psi e Idv Silvio Paolucci, Gianni Melilla, Massimo Carugno e Alfonso Mascitelli, al termine della riunione tenutasi questa mattina a Pescara.
"Questa norma statutaria sottolineano i segretari dei 4 partiti ha una logica molto chiara e stringente, che e' quella che la maggioranza di turno non puo' cambiare le regole in corsa a suo uso e consumo e soprattutto non possono deciderlo da soli i consiglieri regionali. Cio' che e' avvenuto e' dunque un vulnus molto grave, che rappresenterebbe un pericoloso precedente, senza aver sentito la necessita' di ascoltare tutti i partiti rappresentativi dell'elettorato abruzzese, che oggi per almeno un terzo non e' rappresentato in Consiglio. Un abuso commesso nel disinteresse per i danni incalcolabili che deriverebbero a tutto l'Abruzzo da 6 mesi di ordinaria amministrazione e di campagna elettorale permanente, nel contesto di una crisi economica drammatica per gli abruzzesi, rinviando inoltre il taglio previsto di consiglieri ed assessori regionali. Con il rischio ulteriore che, in quanto indette sulla base di una modifica vietata dallo Statuto, le elezioni vengano invalidate da eventuali ricorsi".
Di qui l'appello finale: "Il presidente della giunta, cui la legge conferisce il potere di indire le elezioni, puo' ancora evitare questo grave ferita per le istituzioni regionali, con il pericolo che ne deriva di stallo ed incertezza per tutta la comunita' regionale: a lui ci rivolgiamo perche' garantisca il rispetto dello Statuto Regionale, indicendo le elezioni entro la scadenza naturale prevista dei 5 anni. Chiodi rifletta. Noi abbiamo gia' affidato l'incarico a giuristi ed esperti per difendere gli abruzzesi da eventuali abusi di potere e omissioni".
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