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Pubblicato il 11/05/2014 08:08

Porto Pescara, marineria pronta a occupare l'asse attrezzato per protesta

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Al termine dell'assemblea, tenutasi presso la sede dell'Anmi in via Paolucci, la marineria (armatori e pescatori) ha deciso di scendere di nuovo in piazza per protestare. E' stata infatti organizzata per venerdi' prossimo 16 maggio alle 7 di mattina una marcia che si concludera' con il blocco pacifico della rampa dell'asse attrezzato. "Abbiamo votato oggi all'unanimita' 46 armatori - ha spiegato il presidente dell'Associazione Armatori di Pescara Mimmo Grosso - la decisione di tornare a manifestare perche' dopo un anno di promesse, non abbiamo avuto le risposte che volevamo. Niente soldi per la cassa integrazione, nulla sui Fondi Comunitari, e rischio di un nuovo dragaggio. Venerdi' andremo sull'asse attrezzato e in quel luogo chiederemo di incontrare il presidente della Regione Gianni Chiodi, gli assessori Carlo Masci (Bilancio) e Mauro Febbo (Pesca), il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il presidente della Provincia Guerino Testa per avere da loro le risposte che aspettiamo da oltre dodici mesi. Chiederemo anche - ha concluso Grosso - di essere invitati a partecipa al Consiglio Comunale sul Piano Regolatore Portuale in programma il 20 maggio". 

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La marineria pescarese e gli armatori in assemblea oggi a Pescara, presso la sede dell' Anmi per chiedere risposte urgenti e ormai inderogabili sui problemi del porto. In caso contrario si potrebbe decidere di tornare in piazza con proteste anche eclatanti. Nel corso dell'incontro pubblico, i rappresentanti dei pescatori hanno messo sul tavolo le problematiche che non ancora trovano risposte. Pagamenti delle spettanze, ma anche chiarezza sulla possibilita' di un nuovo dragaggio. All'ordine del giorno ci sono: cassa integrazione in deroga per i mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, agosto e fermo biologico del 2013; fermo biologico del 2013 per le imprese; indennizzo fermo biologico del mese di maggio; aiuti comunitari per la marineria da parte della Ue per 2,5 mln. "I problemi - ha detto Mimmo Grosso, presidente della societa' armatori - sono ancora sul tavolo. Chiediamo il pagamento della cassa integrazione in deroga per i mesi dell'anno scorso oltre che per il fermo biologico che non e' dipeso dalla nostra volonta'. Vogliamo sapere anche che fine hanno fatto i 2,5 milioni di euro del Piano di Sviluppo. Tante promesse, ma zero euro. La Regione e il Governo ci devono pagare. Per non parlare - dell'ipotesi del dragaggio bis. Dopo aver speso 14 mln di euro, sarebbe davvero una barzelletta perche' noi avevamo messo in atto prima dell'emergenza un piano di prevenzione e manutenzione dei porti abruzzesi. Ora e' davvero arrivato il momento di passare ai fatti. Siamo pronti a manifestare di nuovo, se costretti". Il rappresentante dei pescatori Gabriele Correntini ha spiegato che "oggi siamo di nuovo al limite. Noi vogliamo lavorare e non scendere in strada per manifestare. Quanto accaduto negli anni scorsi e' stato perche' disperati. Ora aspettiamo, dopo le elezioni, che i governanti vadano incontro alle nostre richieste".

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