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Pubblicato il 16/04/2015 09:09

Punti nascita, il Comitato: un documento che 'salva' Sulmona

punti nascita

Spunta un documento regionale che salverebbe il punto nascita di Sulmona. Si tratta di una relazione dell'ottobre del 2012 stilata dalla Commissione tecnica regionale nominata dalla giunta Chiodi sul piano di riorganizzazione dei punti nascita in Abruzzo, che dei quattro punti destinati alla soppressione, salva solo il capoluogo peligno, in deroga alle direttive del ministero della Salute. Una Decisione motivata dalle particolari condizioni orografiche del Centro Abruzzo: i tempi di percorrenza dall'Alto Sangro e dalla Valle Peligna per raggiungere gli ospedali di Avezzano e L'Aquila, superano abbondantemente le distanze stabilite dal Piano di emergenza sanitario nazionale. A illustrare il documento nel corso di una conferenza stampa, sono stati i componenti del comitato civico 'Pro punto nascita', che da 19 giorni occupano simbolicamente l'aula consiliare del comune di Sulmona, i quali hanno evidenziato l'anomalia tra la prima relazione e la successiva stilata invece nel 2014, dalla nuova commissione, con gli stessi componenti, nominata dalla giunta D'Alfonso, in cui Sulmona viene inspiegabilmente soppressa.

"Le due relazioni sono identiche - rileva il portavoce del comitato, Luigi La Civita - solo che nella seconda Sulmona viene cancellata in maniera grossolana, perche' nella tabella riepilogativa che indica la rete dei punti nascita da mantenere, il rigo dove prima compariva Sulmona rimane vuoto. Da rilevare che entrambe le commissioni erano presiedute dal sub commissario Giuseppe Zuccatelli". I due documenti sono stati trasmessi dallo stesso comitato civico all'Agenzia nazionale della Sanita' (Agenas) e al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Abbiamo smascherato chi sostiene, come il presidente Luciano D'Alfonso e l'assessore Silvio Paolucci - dice La Civita - che la decisione di sopprimere il punto nascita di Sulmona sia meramente tecnica. Invece, appare chiaro, che e' esclusivamente politica. Un presupposto che da' ancora piu' forza alla nostra battaglia e ci fa affermare che la partita non e' ancora chiusa"

 "La scelta di mantenere attivo il punto nascita di Sulmona e' legata oltre che a fattori strettamente orografici del territorio, anche alla necessita' di garantire adeguati tempi di percorrenza". E' la motivazione indicata nella relazione della commissione tecnica regionale nominata dalla giunta Chiodi in cui si afferma che la proposta formulata nel documento sia coerente con gli standard di parti individuati dall'Accordo Stato regioni del 16/12/2010. "Infatti", e' un altro passo della relazione, "il tempo medio di percorrenza tra Sulmona e i presidi ospedalieri piu' vicini (Chieti e Avezzano), e' prossimo ai 50 minuti; il tempo medio di percorrenza tra il territorio di Castel di Sangro, (Chieti, Avezzano e Vasto), e' prossimo ad 1 ora e 30 minuti".

La replica dell'assessore Silvio Paolucci

"Sono argomenti di competenza dei tecnici e quindi risponderanno loro". Cosi' l'assessore regionale alla Sanita' Silvio Paolucci sul caso del punto nascita di Sulmona, uno dei quattro avviati alla chiusura, che secondo una relazione regionale dell'ottobre del 2012, stilata dalla Commissione tecnica nominata dalla giunta Chiodi, salva solo il capoluogo peligno, in deroga alle direttive del ministero della Salute. Secondo quanto si e' appreso da fonti ufficiose del settore sanita' a fare reinserire il centro peligno tra i punti nascita da chiudere sarebbe stato il numero dei parti dello scorso anno - che si e' attestato su 226 - dato di cui tener conto ai fini del principio della sicurezza.

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