'Tocca a noi, ad una nuova generazione. E questa volta il cambiamento sara' vero''. Cosi' Matteo Renzi dal palco di Firenze, definendosi il ''capitano'' della squadra che da domani guidera' il Pd che vince la sua sfida contro l'antipolitica. Le primarie, nonostante timori e pronostici della vigilia, raggiungono il traguardo dei 3 milioni di votanti. Un dato inaspettato che rafforza il trionfo di Matteo Renzi, che raggiunge il 68%, lasciando Gianni Cuperlo al 17,9, poco distante da Pippo Civati al 14. Un successo che da' lo scettro del Pd al rottamatore, pronto ad incidere anche verso il governo.
"Ragazzi, il meglio deve ancora venire" . Conclude cosi' Matteo Renzi il suo discorso a Firenze dopo la vittoria delle primarie. Nel mezzo il sindaco di Firenze, neo segretario del Pd ha parlato di tanti argomenti. "Dobbiamo dire che si puo' essere riformisti e non essere noiosi: si possono scaldare i cuori la capacita' concreta di tenere insieme il buon senso con l'entusiasmo, si puo' dare un'anima al riformismo".
E ancora: "Si puo' essere di sinistra anche senza pensare che la parola merito e' una parolaccia" con l'"attenzione a chi non ce la fa" perche' "per combattere la poverta' non serve fare manifestazioni ma creare ricchezza. Non e' la fine della sinistra, e' la fine di un gruppo dirigente della sinistra" ha detto Matteo Renzi sottolineando come "non e' la fine della sinistra ma stiamo cambiando i giocatori, noi non stiamo andando dall'altra parte del campo".
"Non c'e' saggio piu' grande di chi va a votare al gazebo, non e' un diktat di Renzi o del Pd, e' del buon senso". Lo ha detto Matteo Renzi sottolineando che da domani sara' chiaro che "dopo la sfida che il Pd ha fatto per contarsi, ora conta il Pd ma anche quei 2,5 milioni di persone. E' l'ultima occasione - ha concluso - non ce ne danno più. "Il Pd mettera' tutto il proprio impegno per una legge elettorale che garantisca il bipolarismo, che tagli i costi della politica".
Pippo Civati, che tre anni fa faceva il rottamatore con Renzi alla Leopolda, e' soddisfatto visto la sua corsa quasi in solitaria: ''Un dato clamoroso, buon lavoro a Renzi, con questo gruppo dirigente possiamo vincere le elezioni e possiamo soprattutto farle, le elezioni".
Chi è Matteo Renzi
Giovane comunicatore prima ancora che giovane politico. Cosi', da sempre, molti vedono la figura di Matteo Renzi, candidato segretario del Pd. In effetti tutta la sua carriera politica, fin dalla corsa per il suo primo incarico istituzionale, la presidenza della Provincia di Firenze, e' stata caratterizza dalla scelta di slogan efficaci. Una frase di Robert Powell, fondatore dello scautismo, ha guidato il suo impegno: "Lasciare il mondo un po' migliore di come lo abbiamo trovato". Queste le tappe principali della sua carriera. SETTEMBRE 1999: Renzi diventa segretario provinciale del Ppi e nel 2001 coordinatore della Margherita. GIUGNO 2004 - Con una dichiarazione di "lotta alla casta e agli sprechi" Renzi si candida alla presidenza della Provincia di Firenze per il centrosinistra dove viene eletto il 15 giugno. SETTEMBRE 2008: annuncia la decisione di volersi candidare alle primarie per sindaco di Firenze rinunciando al secondo mandato come presidente della Provincia. "Prima Firenze! Per una Firenze coraggiosa, semplice, bella' lo slogan di Renzi che dice: "O cambio Firenze o cambio mestiere e torno a lavorare". GIUGNO 2009: Viene eletto sindaco, "il mestiere piu' bello del mondo". SETTEMBRE 2010: In un'intervista lancia l'idea della "rottamazione" della vecchia classe dirigente. Parola che diventera' un tormentone e che, ancor oggi, lo identifica nonostante le tante critiche. NOVEMBRE 2010: "Prossima fermata l'Italia" e' il titolo del primo appuntamento alla Stazione Leopolda, dove il "rottamatore" fa coppia con Civati. Insieme lanciano l'idea di un Pd diverso. OTTOBRE 2011: Secondo appuntamento alla Leopolda per il "Big bang". Arriva anche Civati ma i due sono ormai distanti. GIUGNO 2012: "Big bang: Italia obiettivo Comune": Renzi chiama a raccolta, sempre a Firenze, gli amministratori locali e getta le basi per la candidatura alle primarie del centrosinistra. 13 SETTEMBRE 2012: Ufficializza la candidatura alle primarie prima con lo slogan "Viva l'Italia viva" che poi diventa "Matteo Renzi Adesso". Il 3 dicembre esce sconfitto nel ballottaggio con Pier Luigi Bersani. LUGLIO 2013: scioglie le riserve e decide di candidarsi alla guida del Pd.
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