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Pubblicato il 09/02/2014 22:10

Rimborsopoli, ripartono gli interrogatori

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Riprendono lunedì 10 febbraio al Tribunale di Pescara, gli interrogatori per la cosiddetta 'rimborsopoli' abruzzese. A comparire davanti ai pm, Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, titolari dell'inchiesta in cui sono indagati in 25 tra Giunta e Consiglio, il presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, nel pomeriggio. Sempre domani interrogatorio anche per l'assessore al Bilancio, Carlo Masci, e per il consigliere Emilio Nasuti. Altri consiglieri verranno ascoltati nei prossimi giorni. Gli altri assessori indagati sono stati ascoltati, come il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, la scorsa settimana. Per tutti, ipotizzati i reati di truffa aggravata, peculato e falso ideologico per un periodo che va dal 2009 al 2012 e una cifra che si aggira intorno agli 80 mila euro. Al presidente Pagano, come appreso dalle carte dell'inchiesta, verrebbero contestati diversi pernottamenti in hotel a 5 stelle. Ad esempio a Roma, a Sanremo, a Rimini, a Venezia, a Sirmione (Brescia), a Barcellona, Caracas, Miami, Toronto, Mosca, Innsbruck. Per il suo soggiorno a Sanremo, la Regione avrebbe pagato 900 euro per tre notti. Anche a Pagano vengono contestati pranzi o cene con piu' commensali sempre a spese dell' ente.

"La magistratura - spiego' Pagano il giorno dopo la notizia dell'indagine affidando la dichiarazione a un testo scritto - sta portando avanti in Italia una verifica delle spese dei gruppi consiliari delle Regioni. E la procura di Pescara si e' allineata: ma non c'e' nessuna 'rimborsopoli d'Abruzzo' ".

"Questa inchiesta - disse Pagano - come e' evidente non riguarda le spese pazze di alcune regioni" e aggiunse: "Nessuno scandalo ne' uso distorto del denaro pubblico bensi' incongruenze nella compilazione dei modelli di rimborso". Intanto il presidente della Regione, Chiodi, in tv, rispondendo alle domande di una giornalista dell'Arena di Massimo Giletti (Rai1), che ha dedicato buona parte della puntata alla vicenda abruzzese, ha ribadito le posizioni espresse all'indomani del suo interrogatorio sia sul pagamento della notte romana trascorsa con la Consigliera di Parita', Letizia Marinelli ("ho pagato con la mia carta di credito e non ho usato ne' artifici ne' raggiri"), sia sulla nomina della stessa Marinelli. Nessun favoritismo, ha detto Chiodi "uno perche' non c'era motivo di farlo perche' a quanto mi dicono il suo curriculum era di tutto rispetto, secondo perche' non mi sarebbe mancato il modo per favorirla in modo piu' consistente". Quindi la sua corsa alle Regionali del 25 maggio e il rischio che questa corsa possa essere bloccata: "Spero di no. Voglio continuare ad avere fiducia nella magistratura", ha reagito Chiodi che, parlando della sua famiglia ha detto: "C'e' una forte unione sia con le mie tre figlie che con mia moglie e non posso che essere molto felice di questo". 

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