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Pubblicato il 16/04/2014 22:10

Sanità, Abruzzo all'avanguardia per quella 2.0

abruzzo, sanità, rapporto salute

Asl e ospedali italiani sono ancora 'internet-sauri', soprattutto quelli del Sud, sul fronte dell'utilizzo di canali web per la comunicazione con i cittadini-utenti. Utilizzano poco o per nulla canali ormai preferenziali in altri Paesi, come Facebook o Twitter o Youtube: appena il 34% delle Asl in Italia utilizza almeno un canale web 2.0 per comunicare con il cittadino. Si sale al 44% per Aziende Ospedaliere, IRCCS e Policlinici Universitari. E' quanto emerge in uno studio condotto nell'ambito del Rapporto Osservasalute 2013, pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede all'Universita' Cattolica di Roma. In riferimento alle Asl, e' emerso che esiste una notevole eterogeneita' regionale con una maggiore propensione all'utilizzo dei moderni mezzi di informazione da parte delle Asl situate nel Nord-Est e nel Nord-Ovest. Si evince che nel Nord-Est e' l'Emilia-Romagna a registrare il dato piu' convincente (73% delle Asl utilizza almeno un canale web 2.0 come facebook o twitter per la comunicazione) che, sommato a quelli di Veneto (19%) e Friuli Venezia Giulia (17%), contribuisce al raggiungimento dei valori piu' elevati per macroarea. Per il Nord-Ovest importante e' il dato di Lombardia (47%), Piemonte (23%) e Liguria (20%). Per quanto riguarda il Centro, oltre alle Marche, positivo e' il valore dell'Umbria e del Lazio (rispettivamente, 50% e 42% delle Asl), mentre al di sotto del valore nazionale si colloca la Toscana (25%). Al Sud e nelle Isole, invece, si osservano le migliori performance in Abruzzo (50%), Campania (43%) e Sicilia (33%), mentre l'utilizzo dei canali web 2.0 per la comunicazione con il cittadino risulta assente in Molise, Basilicata, Calabria e PA di Trento. Il canale web 2.0 piu' utilizzato da Irccs e Policlinici universitari risulta poi essere Facebook, che e' attivo in 50 strutture di ricovero su 150 staccando altri social media come Youtube (39 su 150) e Twitter (22 su 150). Negli Usa e in Canada e' stimato che un cittadino su 5 utilizzi i social media per accedere alle informazioni fornite da ospedali e centri di ricovero. Se amministratori e manager delle strutture sanitarie italiane ''non si adegueranno rapidamente alla nuova realta' - si legge nel Rapporto - correranno il rischio di essere "scavalcati" dalla societa' civile e di subire, invece che governare, sistemi di comunicazione che potrebbero aiutare a migliorare efficacia ed efficienza delle strutture''

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