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Pubblicato il 22/05/2013 01:01

Sanità di emergenza, Abruzzo promosso

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Muraglia: 'Succede che i reparti di pronto soccorsi si sovraccaricano anche di competenze non proprie"

Nel 2011 562.340 cittadini, di cui 511.353 abruzzesi, sono stati trattati nei 19 reparti di pronto soccorsi della Regione; 357.470 le telefonate pervenute alle centrali operative del 118, per un totale di 92.522 soccorsi effettuati, di cui 63.466 con trasporto in pronto soccorso. E' quanto emerge dall'Audit Civico della Rete dell'Emergenza presentato stamani a Pescara.
A livello territoriale, il 118 di Pescara ha ricevuto 60.180 telefonate, con un totale di 23.373 soccorsi effettuati, di cui 17.763 con trasporto in pronto soccorso, quello di Lanciano-Vasto-Chieti ha ricevuto 63.829 telefonate (33.472 interventi; 16.886 trasporti in pronto soccorso), quello di Avezzano-Sulmona-L'Aquila 93.461 chiamate (14.546 interventi, 13.500 in pronto soccorso) e il 118 di Teramo 140.000 telefonate (21.131 interventi, 15.317 in pronto soccorso).
Per quanto riguarda i codici di gravita' assegnati, con codice rosso sono arrivate in pronto soccorso 2.023 (9%) in provincia di Pescara, 1.131 (8%) nel Chietino, 4.173 (29%) nell'Aquilano e 2.220 (11%) nel Teramano. La provincia di Chieti fa registrare anche la piu' alta percentuale di interventi in codice bianco, ovvero 663 casi, pari al 4%. Per quanto riguarda i codici di fine missione, i casi classificati come piu' gravi sono stati 434 (2%) nel Pescarese, 16 (0%) nel Chietino, 80 (1%) nell'Aquilano e 425 (2%) nel Teramano.
Cinquantasette, nel complesso, i medici dipendenti del 118 (26 a Pescara, 10 a Chieti, 18 all'Aquila e 3 a Teramo). Ad eccezione del Chietino, i mezzi di soccorso delle altre tre centrali operative sono tutti ditati di defibrillatore semiautomatico a bordo.
'In una scala che va da sufficiente a ottimo, la situazione dell'emergenza-urgenza in Abruzzo e' buona, ma e' necessario cambiare il sistema nel complesso, promuovendo un cambiamento culturale nei cittadini, che devono affidarsi alle strutture presenti sul territorio e non soltanto agli ospedali'. Cosi' Angelo Muraglia, dirigente del settore Politiche della salute della Regione Abruzzo, commenta l'Audit civico della Rete dell'emergenza in Abruzzo.
Il rapporto, promosso dalla Regione Abruzzo e da CittadinanzAttiva Abruzzo, ha l'obiettivo di elaborare un'analisi critica e sistematica dell'azine delle aziende sanitarie e di divenire uno strumento a disposizione dei cittadini per promuovere la valutazione della qualita' delle strutture e dei servizi.
'Succede che i pronto soccorsi si sovraccaricano anche di competenze non proprie - evidenzia Muraglia -. Gli ospedali, pero', non possono essere deputati a trattare le malattie inferiori. L'obiettivo deve essere di portare le cure al cittadino e non il cittadino in ospedale'.
A conferma di quanto facilmente si ricorra alle cure degli ospedali, secondo il dirigente, ci sono i dati, 'con pochissimi codici rossi e gialli sul totale degli accessi. La sensazione che si ha - evidenzia - e' che si debba andare al pronto soccorso per qualsiasi cosa, mentre i distretti sanitari di base, deputati ad offrire le prestazioni di base, vengono utilizzati quasi esclusivamente per questioni burocratiche'.
Anche secondo il direttore dell'Agenzia Sanitaria Regionale (Asr), Amedeo Budassi, e' necessario un 'cambio culturale che deve riguardare tutti, perche' e' fondamentale ricorrere al pronto soccorso solo quando realmente necessario. In ogni caso - sottolinea il direttore - si e' provveduto ad eliminare parte dei soldi dispersi e quelle economie devono rappresentare fonti di finanziamento per potenziare il territorio'.
Dal canto suo, il segretario di CittadinanzAttiva, Aldo Cerulli, sottolinea come 'la presenza attiva dei cittadini in tutte le fasi di svolgimento dell'Audit diviene una risorsa che puo' consentire l'espressione autonoma e originale di uno specifico punto di vista e rende trasparente e verificabile l'azione delle aziende sanitarie'.

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