Servizi sociali e sanità sono stati gli argomenti trattati nel corso di un seminario promosso dall'assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, e dall'assessore alla Sanita', Silvio Paolucci, che ha riunito i direttori dei distretti sanitari e degli ambiti sociali per una mattinata di confronto. Il seminario segue la presentazione delle Linee guida sul sociale, elaborate dall'assessore Sclocco e che prevedono, tra l'altro, la coincidenza tra distretti sanitari e distretti sociali, e anticipa gli "Stati generali del Sociale in Abruzzo". Al centro del confronto le buone pratiche di due regioni: la prima, quella della Liguria, rappresentata dall'assessore al ramo, Lorenza Rambaudi, anche coordinatrice della Commissione politiche sociali della Conferenza Stato-Regioni; la seconda dell'Emilia- Romagna, rappresentata dall'assessore Teresa Marzocchi. L'assessore Sclocco: "La mia intenzione fondamentale e' cogliere l'obiettivo di un piano socio sanitario integrale, consapevole delle difficolta' di questo passaggio epocale, nonostante gli operatori del settore abbiano mostrato una loro spontanea capacita' alla collaborazione tra sistemi". L'assessore Paolucci ha invece spiegato che "il rigido e corposo piano di rientro ha bloccato questo processo, soprattutto per la sostenibilita' economica. Ora i dati in nostro possesso parlano di scostamenti positivi e con questi andremo al tavolo di novembre, quindi siamo prossimi all'uscita dal commissariamento, anche grazie alle notizie sui Lea, sui quali potremmo aver raggiunto i 160 punti". Paolucci ha anche aggiunto che il "rispetto dei Lea e le coperture dei nuovo setting assistenziali previsti ci portano a dire che il tetto della sanita' salira' da 100 a 120 milioni ma sono inclusi i ticket assistenziali". Per l'assessore ligure Rambaudi "l'integrazione e' la scommessa di questo momento. Abbiamo segmentato le persone ma le persone non possiamo dividerle chirurgicamente. Bisogna costruire progetti individuali" ."L'appropriatezza, oltre alla virtuosita' della spesa si raggiunge anche grazie all'efficiente organizzazione della presa in carico della persona", ha spiegato Teresa Marzocchi. "L'integrazione socio-sanitaria e' magica ma rischiosa da coniugare perche' se si mettono al centro le persone si deve offrire l'integrazione di tutte le proposte di servizio".
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