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Pubblicato il 23/09/2015 21:09

Sospiri: Alessandrini ha taciuto sulla balneabilità, si dimetta

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La replica del sindaco di Pescara: "non avrei mai messo a repentaglio la tutela della salute pubblica"

"Il sindaco di Pescara Alessandrini sapeva che il 28 luglio scorso, dopo lo sversamento di 30 milioni di litri di liquami, il mare di Pescara non era balneabile, ma ha deliberatamente scelto di non dirlo a nessuno. Questa e' la verita' gia' confessata dal sindaco Alessandrini il 7 agosto scorso in Comune, e oggi confermata durante l'audizione convocata dalla Commissione regionale di Vigilanza, presieduta da Mauro Febbo, una verita' amara, drammatica, e che soprattutto oggi rendono obbligatorie le sue dimissioni per rispetto alla città". A dirlo e' il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abuzzo, Lorenzo Sospiri al termine dell'audizione odierna, alla quale, seppur invitato, non ha preso parte l'assessore regionale alla Sanita' Silvio Paolucci.

"Sapeva - prosegue Sospiri - che la legge 116, all'articolo 10, obbligava lui e la Regione a informare la popolazione, ma ha scelto di non rispettare la norma. Il primo agosto, sostiene, di aver firmato pure l'ordinanza di divieto di balneazione rimasta segreta e, soprattutto, l'ha protocollata volutamente solo il 3 agosto". Secondo Sospiri "Era un sindaco Alessandrini in forte difficolta' e in grandissimo imbarazzo quello che si e' presentato dinanzi alla Commissione, un sindaco, evidentemente, consapevole di aver mentito, o comunque omesso un grave incidente a tutta la citta' Siamo ripartiti dalle verita' fondamentali emerse nella precedente seduta del 3 settembre, quando lo stesso sindaco Alessandrini non si era presentato, si era giustificato, per prepararsi alla seduta del Consiglio comunale convocato per lo stesso giorno sullo stesso tema, seduta che poi non si e' svolta. Siamo dunque ripartiti dalla rottura della condotta fognaria da 60 centimetri di diametro del 28 luglio scorso che ha determinato lo sversamento in mare di 30milioni di litri di liquami e feci, per 17 ore, con l'utilizzo di 450 litri di Oxystrong per tentare di ripulire le acque. Abbiamo ovviamente chiesto conto al sindaco Alessandrini di quell'ordinanza di balneazione che il 7 agosto scorso ha svelato di aver firmato il primo agosto, quindi comunque ventiquattro ore dopo che l'Arta gli aveva ufficializzato la non balneabilita' delle acque, e il sindaco Alessandrini, in forte imbarazzo, ha confermato di aver scelto di non pubblicare l'ordinanza, quindi di lasciarla segreta, di non divulgarla e non informare la popolazione, tanto che l'ordinanza e' stata protocollata solo il 3 agosto".

"Ovviamente nel corso della Commissione ho ricordato al sindaco che, con il suo atteggiamento, ha apertamente e volutamente violato la legge 116 del 2008, articolo 10, comma 1, di cui gli ho anche regalato copia sottolineata con l'evidenziatore, legge che impone, in caso di superamento dei limiti di balneazione, l'informazione tempestiva e immediata alla popolazione, proprio perche' in quei casi e' importante tutelare la popolazione e impedire che si faccia il bagno. E dinanzi all'osservazione il sindaco Alessandrini si e' limitato a fare spallucce, cosi' come non e' stato in grado di dare risposte quando gli ho chiesto cosa la sua amministrazione stia facendo attualmente, o ha intenzione di fare nel giro delle prossime settimane per scongiurare ulteriori sversamenti di feci in mare. Ci sarebbe piaciuto un faccia a faccia - conclude Sospiri - tra il sindaco Alessandrini e l'assessore regionale Paolucci, anche lui responsabile dell'informazione della popolazione, ma purtroppo l'assenza di quest'ultimo lo ha impedito. A questo punto le conclusioni tratte in Commissione sono inevitabili: il sindaco di Pescara e' venuto meno a un obbligo di legge fondamentale, ha violato la norma, e ha tradito il patto di fiducia con la citta' stessa che non gli crede piu', ne' a lui ne' tantomeno alla sua giunta. Oggi non riteniamo ci siano piu' le condizioni perche' continui a rivestire la carica di primo cittadino e dovrebbe rassegnare le sue dimissioni, prim'ancora che in Consiglio si discuta la sfiducia e, soprattutto, anche prima della seduta consiliare del 29 settembre"

 

La replica del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini

"Non avrei mai messo a repentaglio la tutela della salute pubblica, come qualcuno sostiene al fine di suscitare allarmi e paure che non trovano riscontro negli elementi certi che sono a disposizione". Lo afferma il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, in una nota diffusa da Palazzo di Citta', dopo l'audizione del primo cittadino in Commissione di Vigilanza sulla qualita' delle acque di balneazione. "Le acque di una esigua parte del litorale pescarese, nello specifico il punto di campionamento di via Mazzini e via Balilla - dice il sindaco - sono state classificate dalla Regione Abruzzo, con delibera di Giunta n. 157 del 14 marzo 2015, come 'acque scarse'. Da previsione normativa significa che esse hanno valori di balneabilita' oscillante, che tuttavia non corrispondono ad una situazione di inquinamento conclamato tale da determinare pericolo per la salute pubblica". "Nei fatti - aggiunge - accade non di rado che nel momento in cui si adotta un'ordinanza di divieto di balneazione per valori non conformi, l'Arta effettua nuovi prelievi che in molti casi risultano positivi, cioe' opposti ai precedenti. Esattamente quello che e' avvenuto il primo agosto scorso, giorno in cui i valori erano gia' rientrati nella norma e anzi sono stati i migliori della stagione estiva (enterococchi 3/200, escherichia 75/500)"


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