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Pubblicato il 01/02/2013 09:09

Stupro di Pizzoli, 8 anni di reclusione per Francesco Tuccia

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Ne erano stati chiesti 14 per lo stupro della ragazza di Tivoli davanti la discoteca di Pizzoli

E' stato condannato a 8 anni di reclusione, Francesco Tuccia, l'ex militare accusato dello stupro di una 21enne di Tivoli, fuori della discoteca Guernica di Pizzoli, a febbraio delo scorso anno. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale dell'Aquila, Italo Radoccia, Giuseppe Grieco e Carla Ciofani, dopo essersi  ritirati in camera di consiglio.

 Il Tribunale ha condannato Tuccia anche alla pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici e a quella dell'interdiazione legale per la durata della pena principale inflitta. I giudici, inoltre, hanno condannato l'imputato al risarcimento dei danni cagionati alle parti civili, da liquidarsi in separato giudizio. Tuccia e' stato condannato anche al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro in favore della parte civile (la studentessa universitaria di Tivoli) ed altri 2 mila in favore del Centro Antiviolenza per le Donne dell'Aquila. Quando il collegio ha fatto ingresso in aula Tuccia e la famiglia hanno subito abbandonato l'aula, uscendo da una porta laterale. Dopo la lettura nessun commento da parte dei legali dell'imputato. La sentenza ha creato malumore in aula da parte delle donne appartenenti a gruppi di solidarietà femminili. Sempre dopo la lettura del dispositivo ci sono stati anche momenti di tensione con i giornalisti, presenti anche loro alla lettura della sentenza. Per tutelare l'immagine della vittima presente in aula insieme allo stesso Tuccia, alcune donne del Centro antiviolenza dell'Aquila hanno alzato teli e giacche, fino a quando agenti della Procura non hanno invitato tutti ad uscire. 

La giovane, presente in aula dove c'era anche l'imputo, riporto' ferite lacero contuse guaribili in 40 giorni. Il fatto accadde fuori la discoteca "Guernica" di Pizzoli (L'Aquila) la notte tra l'11 e il 12 febbraio dell'anno scorso. Dopo una brutale violenza la giovane fu lasciata esanime e insanguinata in mezzo alla neve del piazzale del locale e fu salvata dall'intervento di Pino Galli, uno degli addetti alla sicurezza, che dopo averla soccorsa, allerto' il 118. "E' stata un'operazione di violenza inaudita", aveva detto stamane nel corso della requisitoria, durata circa un'ora e mezzo, il pm David Mancini, nel ricostruire lo stupro. L'accusa aveva chiesto 14 anni di reclusione per violenza sessuale e tentato omicidio. Ritenuto colpevole dell'accaduto, Tuccia fu arrestato alcuni giorni dopo e rinchiuso nel carcere di Teramo, nella stessa cella di Salvatore Parolisi, condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Melania Rea. Successivamente, e tra numerose polemiche, per lui furono disposti i domiciliari. All'epoca dei fatti Tuccia era un militare del 33/Esimo reggimento artiglieria terrestre "Acqui". 

"I giudici hanno preso la decisione opportunamente dagli elementi che hanno ritenuto prendere a sostegno di tale sentenza, poi ritenerla soddisfacente in certe situazioni non lo e' mai perche' non si puo' ripristinare quello che e' uno stato di fatto che non c'e' piu'. A mia figlia comunque non verra' restituito quello che e' stato tolto quindi dobbiamo sempre confidare nelle istituzioni". Lo ha detto la mamma della studentessa universtiaria di 21 anni di Tivoli (Roma), anche lei presente all'udienza con il marito. Parlando poi della possibilita' di ricorrere in appello, sempre la madre della giovane studentessa ha concluso: "Forse emergeranno altri elementi che potranno meglio rendere il fatto avvenuto".

 "La sentenza e' stata correttamente espressa dal collegio di questo tribunale che ha ritenuto di riconoscere Francesco Tuccia, responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti della giovane stuprata. Non hanno ritenuto di dover addebitare il reato di tentato omicidio, bensi' e' stato modificato il capo di imputazione e si e' affermata una responsabilita' rispetto alle lesioni personali gravi". Lo ha detto l'avvocato Simona Giannageli, legale del Centro antiviolenza dell'Aquila, commentando la sentenza di condanna per Francesco Tuccia alla pena di otto anni di reclusione. "Io credo - ha aggiunto - che questa sentenza possa e debba svolgere assolutamente la sua unica e precisa funzione: quella di aver stabilito con chiarezza le responsabilita' e di restituire in qualche modo un minimo di giustizia alla giovane studentessa e indirettamente a tutte le donne di questo paese".

"Le sentenze non vanno commentate. Ritengo che i giudici abbiano deciso in serenita'. Ovviamente ritengo che sicuramente quella che e' stata la sentenza che abbiamo sentito e' una sentenza che comunque riconosce la gravita' del fatto anche perche' gli anni inflitti a Tuccia sicuramente non sono comunque una pena che puo' essere considerata una pena irrisoria" ha dichiarato l'avvocato Enrico Gallinaro, legale di fiducia della studentessa universitaria di Tivoli dopo la lettura della sentenza di condanna del giovane Franceasco Tuccia, di Montefredane  ex militare del 33/Esimo Reggimento di artiglieria terrestre "Acqui" dell'Aquila, condannato a 8 anni di reclusione per violenza sessuale e lesioni gravi. Il pm David Mancini aveva chiesto per il giovane la condanna a 14 anni di reclusione, riconoscendo all'ex militare anche il reato di tentato omicidio.

 "Davanti a questa sentenza la mia vita non cambia, nel senso che otto anni, dieci o dodici per me non sarebbero mai stati abbastanza". E' il breve commento della studentessa universitaria di 22 anni di Tivoli dopo la lettura della sentenza di condanna per il suo aggressore.  "Davanti a questa sentenza la mia vita non cambia, nel senso che otto anni, dieci o dodici per me non sarebbero mai stati abbastanza". E' il breve commento della studentessa universitaria di 22 anni di Tivoli (Roma) dopo la lettura della sentenza di condanna per il suo aggressore, l'ex militare campano, Francesco Tuccia di 22 anni, alla pena di 8 anni di reclusione per violenza sessuale e lesioni personali gravi. Il pm del Tribunale dell'Aquila, David Mancini aveva chiesto la condanna a 14 anni di carcere per il giovane, contestando anche il tentato omicidio. 

 "Sto male". Seduto tra mamma e papa', "circondato" dai cronisti, da cittadini e rappresentanti di associazioni contro la violenza, Francesco Tuccia, il 22enne di Montafredame in attesa dell'uscita del collegio giudicante del Tribunale dell'Aquila, dopo essersi ritirato in camera di consiglio da circa mezz'ora, aveva dichiarato  "Sto male". Tuccia, visibilmente teso, ha detto di vivere "molto male" questo momento. Il giovane e' stato sentito oggi dai giudici per un'ora e mezza circa, raccontando di come si sia messo paura dopo aver consumato l'atto sessuale, di essere scappato dentro la discoteca. "Vedendo la gente attorno alla ragazza non mi sono preoccupato". In aula alcuni dei presenti grida "vergogna".

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 E' prevista per oggi la sentenza del processo a carico di Francesco Tuccia, l'ex militare campano accusato di aver stuprato una studentessa universitaria all'uscita della discoteca "Guernica" di Pizzoli. Il fatto accadde la notte tra l'11 e il 12 febbraio dell'anno scorso e dopo la violenza la giovane fu lasciata esanime e insanguinata in mezzo alla neve del piazzale del locale e fu salvata dall'intervento della security che, dopo averla soccorsa, allerto' il 118.

Ritenuto colpevole dell'accaduto, Tuccia fu arrestato alcuni giorni dopo e rinchiuso nel carcere di Teramo. Successivamente per lui furono disposti i domiciliari. Anche stamane in aula la vittima ed il presunto violentatore. I loro sguardi si sono piui' volte incrociati.

Anche stamane sono stati organizzati sit-in fuori il tribunale di Bazzano per protestare contro la violenza nei confronti delle donne. L'udienza e' cominciata intorno alle 10. I primi ad essere ascoltati sono stati due consulenti ed un testimone della difesa. Poi la parola è passata al pm titolare dell'inchiesta, David Mancini per le requisitoria, nella quale ha chiesto 14 anni di reclusione, per Francesco Tuccia. "E' stata un'operazione di violenza inaudita" ha dichiarato il pm. Il giovane, in aula insieme alla vittima, è accusato di tentato omicidio e violenza sessuale. La condanna a 14 anni è stata calcolata per "equivalenza e per la continuazione del reato".

Ora si attende la sentenza, prevista tra le 18 e le 19. Il giudice del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Grieco  ha disposto nella fase della lettura della sentenza, la presenza del pubblico e della stampa, fino ad oggi tenuti fuori l'aula dell'udienza dibattimentale a causa della scrabrosita' degli argomenti trattati.

I difensori del giovane ex militare del 33/Esimo reggimento artiglieria terrestre "Acqui" dell'Aquila, hanno depositato una conslenza di parte realizzata dal professore Pietrantonio Ricci, direttore della cattedra e della scuola di specializzazione in medicina legale presso l'Universita' di Catanzaro. Secondo tale consulenza, la ragazza aveva nel sangue un tasso alcolemico 5 volte superiore al limite consnentito. "Un tasso, si legge nella consuelnza - che conduce alla confusione, al disorientamento, alla perdita della percezione dei colori, delle forme, dei movimenti e del dolore". Secondo il legale la giovane studentessa universitaria di 20 anni di Tivoli (Roma) non sarebbe stata violentata sessualmente. Secondo il legale la ragazza (che avrebbe riportato ferite lacero contuse guaribili in 40 giorni) avrebbe preso parte al "Fist Fucking", ovvero ad una pratica sessuale che prevede l'introduzione dell'intera mano e a volte di due mani all'interno delle parti intime. "A tutto cio' - scrive il consulente - avrebbe contribuito l'azione dell'intossicazione alcolica, molto vicina al coma etilico che da una parte ha annullato la reazione di difesa della vittima e dall'altra avrebbe rilassato gli sfinteri, amplificando le potenzialita' lesive della mano sullo sfintere".

"Ancora mi chiedo perche' tutto questo e' accaduto a mio figlio", e' stato il commento del papa' di Fracesco Tuccia prima di entrare in aula. "Non mi sono fatta delle idee sulla possibile sentenza, io credo che ognuno debba aspettarsi cio' di come ci si presenta nella societa' - ha detto la mamma della giovane ragazza universitaria. Mia figlia - ha aggiunto - continua a studiare, ha cambiato regione, all'Aquila e' stata benissimo, ci ha lasciato un pezzo di cuore, e' stata la sua citta' di adozione. Un ambiente sano. Questa vicenda le ha dato un duro contraccolpo".

 

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