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Pubblicato il 28/10/2014 16:04

Svimez, il Pil dell'Abruzzo è il più alto del Mezzogiorno

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La Calabria si conferma la regione più povera d'Italia con un Pil pro capite che nel 2013 si è fermato a 15.989 euro, meno della metà delle regioni più benestanti come Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia. E' quanto emerge dal rapporto 2014 della Svimez. L'anno scorso la regione più ricca è stata la Valle d`Aosta, con 34.442 euro, seguita dal Trentino Alto Adige (34.170), dalla Lombardia (33.055), l`Emilia Romagna (31.239 euro) e Lazio (29.379 euro). Nel Mezzogiorno la regione con il Pil pro capite più elevato è stata l`Abruzzo (21.845 euro). Seguono il Molise (19.374), la Sardegna (18.620), la Basilicata (17.006 euro), la Puglia (16.512), la Campania (16.291), la Sicilia (16.152). La regione più povera è, appunto, la Calabria, con 15.989 euro. In generale, in termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno nel 2013 è sceso al 56,6% del valore del Centro Nord, tornando ai livelli del 2003, con un Pil pro capite pari a 16.888 euro. In valori assoluti, a livello nazionale, il Pil è stato di 25.457 euro, risultante dalla media tra i 29.837 euro del Centro-Nord e i 16.888 del Mezzogiorno. 

Nel 2013 il Pil del Mezzogiorno è crollato del 3,5% (dopo il -3,2% del 2012), con un calo superiore di quasi due percentuali rispetto al Centro-Nord (-1,4%). E' quanto emerge dal rapporto Svimez 2014 che conferma la spaccatura del Paese ancora più forte negli anni di crisi. Tra il 2007 e il 2013 infatti il Sud ha perso il 13,3% della sua ricchezza contro il 7% del Centro-Nord. A livello regionale nel 2013 segno negativo per tutte le regioni italiane, a eccezione del Trentino Alto Adige (+1,3%) e della stazionaria Toscana (0%). Anche le regioni del Centro-Nord, sono tornate a segnare cali significativi, come l`Emilia Romagna (-1,5%), il Piemonte (-2,6%), il Veneto (-3,6%), fino alla Valle d`Aosta (-4,4%). Nel Mezzogiorno la forbice resta compresa tra il -1,8% dell`Abruzzo e il - 6,1% della Basilicata, fanalino di coda nazionale, che ha registrato un segno così negativo per la crisi dell`industria meccanica e dei mezzi di trasporto. In posizione intermedia la Campania (-2,1%), la Sicilia (- 2,7%), il Molise (-3,2%). Giù anche Sardegna (-4,4%), Calabria (-5%) e Puglia (-5,6%). Negli anni di crisi in difficoltà soprattutto in Basilicata e Molise, che segnano cali cumulati superiori al 16%, accanto alla Puglia (-14,3%), la Sicilia (-14,6%) e la Calabria (-13,3%). Ha perso oltre il 13% di prodotto anche la Sardegna. Cali superiori al 12% in Campania, Marche e Umbria.

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