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Pubblicato il 19/07/2013 23:11

Trasporti, Pd: "Arpa sull'orlo del baratro"

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D'Alessandro: "L'arpa ha chiuso il proprio bilancio con oltre cinque miliardi e trecento milioni di perdita"

"L'Arpa sull'orlo del baratro". Questa e' l'accusa, "con carte alla mano", che stamani in conferenza stampa hanno lanciato il Capogruppo del PD in regione Camillo D'Alessandro ed il consigliere regionale Claudio Ruffini. "L'arpa ha chiuso il proprio bilancio - spiega il capogruppo D'Alessandro - con oltre cinque miliardi e trecento milioni di perdita, perdite che si susseguono dal 2009. A fronte di questa situazione Arpa sostiene di vantare un presunto credito nei confronti della Regione Abruzzo di circa 19 milioni di euro".

"Il problema - accusa D'Alessandro - e' che neanche un euro , di quei diciannove pretesi dall'Arpa sono iscritti nel bilancio della Regione, cioe' per la Regione quel debito nei confronti di Arpa non esiste". "Eppure - dice Ruffini - lo scorso anno Chiodi stesso e quest'anno Morra hanno approvato i bilanci di Arpa, in qualita' di rappresentanti del socio regione Abruzzo, dunque consapevoli dei crediti vantati da Arpa, salvo poi nel bilancio di loro competenza, cioe' quello della Regione, non prevedere le somme in bilancio. Dunque ci troviamo di fronte al paradosso: in qualita' di socio Chiodi vota il bilancio che prevede crediti nei confronti della Regione, in qualita' di presidente della Regione pero' non riconosce quelle spettanza all'Arpa". "A fronte della totale incertezza dei fondi - accusa D'Alessandro - Arpa ha ritenuto bene di acquistare 208 nuovi autobus per una spesa complessiva di circa 43 milioni di euro, che incide ogni anno tra ammortamenti e interessi per circa due milioni e mezzo di euro. Inoltre Arpa ha acquistato la nuova sede a L'Aquila con tanto di inaugurazione e taglio del nastro, ha acquistato con un leasing che prevede una rata da un milione di euro l'anno la nuova sede a Sulmona" "Se quei crediti sono inesigibili - riprende D'Alessandro - in assenza di intervento della Regione la societa' Arpa va dritta verso il fallimento, con la conseguenza incalcolabile per i lavoratori e per il sistema del trasporto pubblico locale" "Le nostre - conclude D'Alessandro - sono verifiche contabili puntuali, se ci sono i soldi in bilancio ci smentissero. Se non ci sono dicano come fanno a reperirli. Non vorrei che tutto converge per far arrivare a svendere l'Arpa e regalarla ai privati. Non si spiega, del resto, questa situazione, come non si spiegherebbe il motivo che dopo quasi cinque anni nessuna cosa detta e' stata fatta: non e' stato redatto il PRIT (piano regionale trasporti), non e' stata fatta la societa' unica, non sono stati individuati i bacini. Insomma sembra quasi un disegno predeterminato che conduce dritti alla morte di Arpa e del sistema del trasporto pubblico locale, ma a favore di chi? Non certo degli utenti e dei lavoratori".

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