Le misure inserite nella legge di stabilita' relative al trattamento di fine rapporto penalizzano i consumi e le disposizioni sul tfr sono l'ennesima stangata fiscale sui lavoratori. E' il giudizio di Unimpresa, secondo cui con l'inasprimento della tassazione sulle rendite dei fondi pensione, anche i futuri assegni previdenziali saranno penalizzati. "Il governo aveva dichiarato l'intenzione di voler favorire i consumi, ma la sensazione e' che in questo modo si otterra' l'esatto contrario - commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi - In tasca i lavoratori avranno meno soldi e questo rappresentera' un elemento che certamente si rivelera' controproducente per l'economia del nostro Paese".
"La prima stangata - spiega il Centro studi di Unimpresa - riguarda i lavoratori che lasceranno il tfr in azienda: il trattamento fiscale peggiora, poiche' e' stata aumentata la tassazione sulla rivalutazione delle liquidazioni che passa dall'11% al 17%. Il secondo intervento colpisce chi vorra' intascare mese per mese il tfr: in questo caso il rateo mensile della liquidazione non verra' assoggettato alla tassazione separata (che ha aliquote piu' favorevoli), ma dalle aliquote Irpef corrispondenti al suo livello retributivo; dal 23% fino al 43% a cui vanno aggiunte le addizionali comunali e regionali. La terza mazzata e' sui fondi pensione: passa infatti dal 20% al 26% il prelievo sulle rendite".
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