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Pubblicato il 17/10/2012 17:05

Wwf e Acerbo: "Il filobus ha bisogno della Via"

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Gli ambientalisti chiedono lo stop dei lavori

Un filobus 'a tutti gli effetti' che quindi 'necessita della Valutazione di impatto ambientale (Via)'.

Lo afferma in una nota il Wwf secondo il quale 'la Commissione Europea ha accolto le istanze dell'associazione'.

'Il Wwf - riferisce l'associazione - questa mattina ha appreso, in via informale, che il 16 ottobre la Commissione Europea si e' espressa sulla controversa questione dell'impianto filoviario Pescara-Montesilvano' ritenendo, prosegue il Wwf, che i filobus siano inclusi nella categoria di progetto tram, metropolitane sopraelevate e sotterranee, funivie o linee simili di tipo particolare, esclusivamente o principalmente adibite al trasporto di persone della direttiva Via.

'Stamane - dice il Wwf - abbiamo avuto ulteriore conferma del ricevimento da parte della Regione della deliberazione della Commissione Europea visto che nella prossima seduta del Comitato Via fissata per il 23 ottobre tra i progetti in discussione all' ordine del giorno c'e' il sistema Tpl Pescara-Montesilvano'.

'Ci aspettiamo che i cittadini - conclude il Wwf - vengano messi al corrente in breve tempo e integralmente delle disposizioni della Commissione Europea e invitiamo la Regione a una attenta valutazione circa la possibilità che a questo punto venga finalmente disposta la sospensione di tutti i lavori di pertinenza dell'appalto e non soltanto delle boe magnetiche'.

"L’Europa ci dà ragione sul progetto dell’impianto filoviario Montesilvano-Pescara", afferma il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo in un comunicato, "andava sottoposto a V.I.A. Ora non ci sono più scuse: i lavori vanno sospesi e ristabilita la legalità".

Acerbo in una nota dice ancora che "per responsabilità dei vertici della GTM e della Regione Abruzzo, i lavori sono proseguiti persino dopo il pronunciamento dei periti della Procura. Uno sperpero di denaro pubblico di cui qualcuno dovrà rispondere".

 

Acerbo ricorda che gli appelli allo stop dei lavori "erano volti proprio a evitare che come accaduto a L’Aquila o a Bologna in casi analoghi si spendessero un sacco di soldi per un appalto viziato in partenza".

 

Acerbo ha presentato una interrogazione a Chiodi che avrebbe avuto "il dovere di intervenire e finora non lo ha fatto".

 

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