"Atri a Tavola è uno dei più importanti eventi della Regione Abruzzo. L'edizione di luglio ha confermato, per il successo conseguito, che è un evento indiscutibilmente attrattivo per l'intero territorio". Lo ha dichiarato l'assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio, nel trarre un bilancio della edizione appena conclusasi e nel presentare la seconda tranche della manifestazione per le giornate di lunedì 12 e martedì 13 agosto nel centro storico della città ducale. "Atri a Tavola" è un viaggio sensoriale alla scoperta dei profumi e sapori di questa terra. Prodotti attentamente selezionati, la migliore espressione delle eccellenze agroalimentari abruzzesi con degustazioni completamente gratuite: formaggi di varie stagionature e di diversa provenienza come il pecorino di Atri, caciotte e caciocavalli, numerosi tipi di salumi, tra cui la ventricina teramana, prodotto spalmabile che si ottiene con lardo e carne di suini, finemente macinati, con l'aggiunta di particolari spezie, numerose varietà di olio extravergine di oliva, prestigiosi vini tra cui il Montepulciano e il Trebbiano d'Abruzzo; oppure prodotti di grande pregio come i tartufi e lo zafferano di Navelli, l'aglio rosso di Sulmona, una specie tra le più apprezzate tra quelle prodotte in Italia, caratterizzato dalle tuniche color rosso porpora che avvolgono ogni singolo spicchio; restando nella città di Ovidio, i famosi confetti di specie diverse: cacao, cioccolato, cedro, limone, fragole, mandorle, menta, pistacchio, cannellini ecc. La pasta artigianale trafilata in bronzo ottenuta con un particolare impasto creato con le migliori acque del Parco Nazionale della Majella; gli svariati tipi di miele: il Millefiori, il miele di Sulla, di Acacia, di Girasole; le varie tipologie di dolci, tra cui il Panducale, dolce tipico della città ducale oppure la rinomata liquirizia. In Atri sin dal Medioevo i frati Domenicani, all'interno di un antico monastero, ricavavano dalle radici della "Glycyrrhiza glabra", raccolte nella zona circostante, infusi e sciroppi che nella medicina antica servivano a guarire bruciori di stomaco e dolori renali. La lavorazione industriale della pianta della liquirizia e dei suoi derivati nella città ducale è stata avviata nel 1836 dal Cavalier De Rosa; le grappe e i liquori artigianali, prodotti con metodi originali e tradizionali, tra cui il famoso liquore alla liquirizia. Inoltre le erbe aromatiche, le creme tartufate e la birra artigianale. I Cinque ristoranti del centro storico, invece, promuovono i piatti della tradizione culinaria abruzzese, tra cui anche i veri arrosticini di pecora. Nonostante la crisi turistica, l'edizione di luglio ha visto confermare il grande successo di pubblico e il particolare interesse dei produttori locali che hanno partecipato, come sempre numerosi. La seconda tranche della manifestazione torna lunedì 12 e martedì 13 agosto nel centro storico della città ducale con tanti espositori e con un nuovo programma ricco di eventi, concerti di musica popolare, mostre fotografiche, presentazione di libri, cene tipiche e la caratteristica "mostra-mercato"delle migliori tipicità agroalimentari abruzzesi.
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