I drammi, gli enigmi e i misteri che hanno caratterizzato la vita di Antonio Gramsci dal suo arresto, nel 1926, fino alla morte, nel 1937, attraverso l'analisi di una documentazione inedita e di scritti, che hanno consentito di ricostruire quegli anni della sua vita e il suo pensiero politico. Ha questo obiettivo l'ultimo libro dello storico del pensiero politico Giuseppe Vacca, dal titolo 'Vita e pensieri di Antonio Gramsci', presentato oggi a Pescara.
L'iniziativa si e' svolta nel pomeriggio all'interno della libreria Feltrinelli. Presenti, assieme all'autore, tra gli altri, gli storici Enzo Fimiani e Sara Follacchio e il giornalista Antonio Del Giudice. Ad ascoltare le parole di Vacca c'erano decine di cittadini, oltre ad esponenti del mondo politico, sindacale ed associazionistico locale.
Il volume rappresenta un vero e proprio studio dedicato ai dieci anni di prigionia di Gramsci, periodo della sua vita da sempre poco chiaro a causa della prolungata inaccessibilita' delle fonti. Uno studio che consente di conoscere meglio il Gramsci uomo e il Gramsci politico, con tutti i dilemmi che lo tormentarono durante la prigionia.
Il mondo degli affetti, da una parte, e la vicenda politica dell'epoca, dall'altra, si intrecciano, grazie all'analisi di documenti prima inediti e di lettere dello stesso Gramsci. Nelle 367 pagine che compongono il libro, Vacca riesce a ricostruire questo intreccio, portando alla luce episodi, pensieri e sensazioni, a lungo oggetto di errori ed incongruenze.
'I dieci anni di vita carceraria di Gramsci - ha sottolineato l'autore - sono stati sempre conosciuti a 'spizzichi e bocconi'. Si tratta di un periodo intessuto di drammi, di enigmi e perfino di misteri difficili da decantare nella ricostruzione storica basata sui documenti disponibili. E' stato possibile farlo grazie al recupero di una documentazione inedita, di carteggi, di lettere che, in un certo senso, hanno consentito di far emergere molte novita''.
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