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Pubblicato il 05/08/2013 12:12

Mostra archeologica al castello Piccolomini di Ortucchio

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"Ortucchio. Alle origini della storia" e' la mostra archeologica che si inaugura domani alle 21 presso il Castello Piccolomini di Ortucchio. L'evento e' organizzato dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell'Abruzzo, dal Comune di Ortucchio, dalle Universita' di Roma e Pisa, dall'Associazione Culturale "Quelli di Archippe". Il progetto espositivo traccia il quadro di un territorio affacciato sull'antico lago Fucino, prosciugato nell'Ottocento, che ha restituito numerose testimonianze archeologiche in epoca preistorica e protostorica. Dalle grotte alle prime manifestazioni artistiche, attraverso le innovazioni tecnologiche del Neolitico e dell'eta' del Rame e del Bronzo. Fondamentale il ruolo ricoperto dal Fucino per le popolazioni antiche, grazie alle sue caratteristiche climatiche e ambientali, come provano le ricerche sistematiche, condotte a partire dagli anni '50 del Novecento da Antonio Mario Radmilli e dai suoi allievi e poi docenti dell'Universita' di Pisa (G. Cremonesi, R. Grifoni e G. Radi), in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo e con il sostegno di studiosi locali. Cio' ha permesso la scoperta di grotte con fondamentali stratigrafie e di siti all'aperto e di tracciare un ampio arco cronologico. La mostra si snoda attraverso un percorso che si avvale sia di materiali archeologici, provenienti da scavi e ricognizioni di superficie, che di ricostruzioni, tra cui quella di una capanna del Neolitico, con l'intento di suggerire la vita intorno al lago e le attivita' praticate dall'uomo. Per la prima volta - anticipa una nota - e' esposto anche un ciottolo dipinto, rinvenuto in una cava di Ortucchio; le sue fattezze e la vivace decorazione in ocra ci restituiscono una sensibilita' artistica comune agli uomini di ogni tempo. Lo studio dei dati, svolto impiegando approcci scientifici derivanti dalle Scienze Naturali, ha consentito di periodizzare la preistoria locale da 23.000 anni da oggi ad epoca romana. L'indagine ha posto particolare attenzione proprio ai mutamenti ambientali e alle modalita' con cui i gruppi umani vi si adattarono, utilizzando dapprima le cavita' naturali - grotta di Pozzo, di Ortucchio, La Punta e Maritza - e poi gli spazi della piana del Fucino. Le ricerche ancora in corso, sia da parte dell'Universita' di Pisa (Colle S. Stefano, S. Quirico, Ortucchio - Strada 28) che della Sapienza di Roma (grotta di Pozzo) continuano a fornire importanti informazioni che ampliano e arricchiscono il quadro delle conoscenze delle popolazioni che abitarono la Marsica durante la Pre-protostoria. La mostra rimarra' aperta tutti i giorni dal 6 agosto all'8 settembre prossimo.

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