A San Martino della Marrucina torna a ripetersi l'antico rito dello "Sposalizio di San Giuseppe e della Madonna", rito che da secoli si tiene il 23 gennaio, giorno de "I Santi Sposi". "Quest'anno la cerimonia sara' posticipata a domenica 27 gennaio per venire incontro alle esigenze dei fedeli e dei visitatori che accorrono da fuori cittadina - fa sapere il sindaco Luciano Giammarino-. L'evento, unico nel suo genere, e' parte integrante dell'eredita' storica di questa cittadina e per questo vogliamo farla conoscere alle nuove generazioni affinche' si approprino delle loro radici e ne custodiscano la memoria".
Il giorno de "I Santi Sposi" e' festeggiato a San Martino sulla Marrucina almeno da tre secoli, come testimonia un affresco del XVIII secolo collocato nella Chiesa di San Cristinziano e che ritrae la scena del matrimonio tra il Patrono martinese e la Vergine Maria, ispirandosi a temi della scuola di Raffaello. La tradizione potrebbe anche essersi originata grazie ad un matrimonio tra due personaggi importanti della cittadina che decisero di istituire in quel periodo la Cappella di San Giuseppe (risalente al XVII secolo). Lo sposalizio apre le ricorrenze religiose annuali e si tratta di una vera a propria ricostruzione simbolica di un comune matrimonio. Tutta la festa si svolge al mattino; si inizia con la Santa Messa, durante la quale vengono esposte le statue della Beata Vergine e di San Giuseppe. Durante la messa le coppie sposate possono rinnovare i loro voti giurandosi nuovamente eterno amore. Alla fine della messa si prepara la processione, in cui entrambe le statue compiono il giro del paese una di fianco all'altra, come una coppia di novelli sposi. E' tradizione che la statua della Madonna sia portata dalle donne mentre quella di San Giuseppe dagli uomini del paese. Nel momento in cui le due statue escono dalla chiesa, proprio come si fa nei normali matrimoni cittadini, vengono lanciati su di loro fiori e confetti. Il corteo "matrimoniale" e' aperto dai membri dell'antica Congregazione martinese di San Giuseppe, dalla caratteristica tunica color bianco con cordone oro e la mantellina di color celeste. Subito dietro le statue seguono le coppie di sposi e la processione dei fedeli. Una volta che la processione lascia la chiesa percorre il centro storico in modo che i santi sposi possano benedire simbolicamente tutta la cittadina e i suoi abitanti. Una volta che le statue tornano alla chiesa e vengono ricollocate davanti all'altare come in un vero matrimonio vengono distribuiti ai fedeli confetti benedetti confezionati in ciuffetti di tulle da membri della Congrega di San Giuseppe e dai loro familiari.
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