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Pubblicato il 28/09/2012 22:10

Verratti superstar su Gazzetta e Sky

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"Sono un tifoso della Juve, tifosissimo, e il mio idolo e' Del Piero ma Parigi è stata la scelta giusta"

Dopo la prima pagina della Gazzetta dello Sport arriva per Marco Verratti la soddisfazione di entrare nella galleria di personaggi dei "I Signori del Calcio - Saranno famosi" di Sky Sport modifica appena il titolo, non e' ancora un "signore del calcio", ma l'idea e' che sia un predestinato. Il centrocampista del Psg e della Nazionale e' il protagonista della puntata che andra' in onda domani, sabato 29 settembre, alle ore 00.30 su Sky Sport 1.

"Il calcio per me e' tutto. Sono un tifoso della Juve, tifosissimo, e il mio idolo e' Del Piero - racconta Verratti -. Ricordo quando la Juve vinse la Coppa dei Campioni con l'Ajax, Del Piero fece una Champions League fantastica, ricordo tutto di quell'anno. Non nego di essere stato vicinissimo alla Juve. Per me, come ogni altro ragazzo, andare a giocare alla Juve, che e' una delle squadre piu' importanti d'Europa, sarebbe stata una cosa fantastica. Solo che non dipende solo da me, certe scelte non le faccio solo io, quando c'e' un trasferimento ci sono le due societa' e il giocatore. Non abbiamo trovato l'accordo e, appena ho saputo che il PSG era interessato a me, ho accettato subito questa offerta. Molte persone dicono che io ho accettato l'offerta per i soldi, ma non sono andato a giocare in Arabia Saudita o in Cina, sono andato a giocare in una squadra che punta a vincere la Champions League, punta a vincere il campionato e punta a diventare una delle squadre piu' forti del mondo. Quindi sono felice di questa scelta, mi godo questo momento e spero di dimostrare che qui ci posso stare anche io". E dire che fu vicino al Milan. "Ero agli ottavi di finale del campionato giovanissimi, ci fu il doppio confronto con il Milan e, quando siamo andati li' a giocare, a fine partita Braida voleva che rimanessi per fare le visite mediche. Per me il calcio e' divertimento, a 16 anni non me la sentivo di cambiare tutta la mia vita, di perdere tutti i miei amici per giocare a calcio. Il Pescara faceva lo stesso campionato del Milan, io stavo migliorando moltissimo e non volevo proprio andarmene dalla squadra della mia citta'".

E' giovane ma di allenatori ne ha avuti tanti. "Galderisi, che mi ha portato in prima squadra e mi ha fatto esordire tra i professionisti, e' un mister che mi ha insegnato tanto. Lo stesso Di Francesco mi ha dato fiducia, facendomi giocare in B e anche lui mi ha insegnato tanto. Prima di Zeman e' stato lui a cambiarmi la posizione da trequartista a centrocampista. Lui diceva che in quel ruolo assomigliavo a Pizarro e che quello sarebbe stato il mio ruolo. Poi, con Zeman diciamo che ho avuto la consacrazione finale, grazie anche al fatto di aver avuto meno infortuni dell'anno precedente. Se sono qui penso che in gran parte sia grazie a lui". Per Verratti "non cambia giocare a Pescara o al PSG o a Manoppello, per me e' la stessa cosa. Giocare con Ibra e Thiago Silva e' come giocare con i miei ex compagni di Pescara o con i miei amici di Manoppello, il calcio e' un divertimento e con loro riesco solo a divertirmi ancora di piu'". E spera di divertirsi tanto anche in Nazionale. "Conosco poco Prandelli, sono stato poco a Coverciano, mi ha convocato due volte e l'ultima volta ho fatto la mia prima presenza con l'Italia. Si vede che e' un mister ben preparato e che sa quello che vuole dalla squadra e penso che anche lui sara' molto importante per me. Il calcio italiano sta cambiando, e' finito un ciclo e si vede anche dalla Nazionale. Anche le squadre di club, come la Roma e altre ancora, stanno puntando sui giovani. La serie A e' piena di giovani e penso sia molto importante, anche per i ragazzi che guardano il calcio, vedere molti giovani in serie A come Insigne e Immobile che sono dei veri e propri fenomeni". Anche Verratti un giorno tornera'. "Dell'Italia mi manca tutto e la serie A e' uno dei campionati piu' belli del mondo, lo e' sempre stato e lo e' ancora. Pero' ora ho questa possibilita' di dimostrare le mie doti qui a Parigi, hanno puntato molto su di me e io spero di dimostrare, sia alla societa' che al mister, che hanno fatto la scelta giusta. Devo pensare a fare bene qua e poi un giorno sicuramente tornero' a giocare in Italia".

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