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Pubblicato il 02/11/2012 23:11

Addesi al contrattacco

ciclismo, londra, sport, addesi, paraolimpiade

L'atleta: "Non c'entro nulla col doping"

'Io col doping non c'entro'. Quindici giorni fa 'mi hanno restituito l'idoneita' sportiva ma nessuno ha detto piu' niente'. A parlare è Pierpaolo Addesi, 36 anni, ciclista paralimpico di Torrevecchia Teatina. L'atleta ha rivissuto in una conferenza stampa quanto accadutogli nei mesi scorsi, quando, arrivato a Londra da due giorni e mezzo è stato bloccato dalla Federazione ciclistica. A fermarlo è stata la comunicazione che non poteva gareggiare per motivi di salute poiche' alcuni valori delle analisi effettuate prima della partenza, a Milano, dalla Commissione tutela della salute, erano anomali. A quel punto Addesi è rientrato a casa.
Per Addesi l'olimpiade non e' mai iniziata. L'atleta, con il suo avvocato, Antonino Orsatti, ha tenuto una conferenza stampa alla Provincia di Chieti, presente il presidente, Enrico Di Giuseppantonio, per ribadire che la sua vicenda non ha nulla a che vedere con il doping, che lo scorso 19 ottobre, fra l'altro dopo aver rifatto una serie di analisi, gli e' stata restituita l'idoneita' sportiva e che intende ripristinare la verita' anche in sede giudiziaria per il danno di immagine subito. 'Cosa e' accaduto in quell'esame non lo so: l'unica cosa che so - ha detto Addesi - e' che e' stato travisato molto, ho letto articoli secondo cui sono stato sospeso per doping, che sono stato sospeso dall'antidoping, che sono stato squalificato, che ero in attesa delle controanalisi. La verita' non e' questa, e' un'altra'.
'Non ce l'ho con la mia Federazione ne' con il Comitato italiano paralimpico che a Londra era impossibilitato a fare qualsiasi cosa. Ma la cosa che mi ha fatto piu' male e' il contorno che e' nato da questa brutta storia - prosegue Addesi - cose che hanno fatto male a me, alla mia famiglia, ai miei figli, alle persone che mi stanno vicino. Tanto fango, ma da dove e' partito non lo so. Il comunicato della Tutela della salute parlava chiaro: c'erano valori anomali dietro un solo esame che hanno fatto loro e quindi non potevo piu' correre, per questo motivo, e non perche' sono stato trovato positivo al doping o qualcosa che e' legato al doping'.

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