Anche l'Abruzzo si unisce al ricordo dell'atleta Pietro Mennea, morto stamani a soli 63 anni, dopo una lunga malattia.E' morto stamattina in una clinica a Roma, all'età di 61 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e per anni primatista mondiale dei 200 metri. Da tempo era malato.
"Era la sua ultima sfida, era malato da giugno ma l'ha tenuto nascosto perché avrebbe voluto raccontare questa sua vittoria" ricorda di Ruggiero Mennea, cugino del velocista pugliese. "Ci sentivamo diverse volte al giorno ma mi aveva tenuto nascosto tutto. Solo ieri la moglie Manuela mi ha chiamato per comunicarmi che stava male. L'ho raggiunto a Roma. Sono rimasto con lui fino a mezzanotte, poi mi ha fatto il gesto che potevo andare via. Ha tenuto nascosto tutto perché poi avrebbe voluto raccontare questa sua ultima vittoria".
Appresa la notizia della morte del campione Pietro Mennea, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rientrato precipitosamente da Milano, dove si trovava per impegni di lavoro.
La camera ardente è stata allestita nella sede del Coni, a Roma, e verrà aperta domani mattina, dalle 9.00, nel Salone d'onore.
Mennea è stato primatista del mondo dei 200 metri dal 1979 al 1996. I funerali saranno celebrati sabato 23 marzo, alle 10, a Roma, nella basilica di Santa Sabina, nell'Aventino.
Un minuto di silenzio sarà osservato questa sera allo stadio di Ginevra prima dell'amichevole di calcio Italia Brasile, per ricordare Pietro Mennea. Gli azzurri scenderanno poi in campo con il lutto al braccio, per commemorare il campionissimo dell'atletica.
La consigliera regionale Pd, Marinella Sclocco ricorda un incontro con lo sportivo noto come "Freccia del sud".
"Incontrai Pietro Mennea il 12 marzo del 2004", ricorda la Sclocco. "Mi occupavo di disabilita' per l'assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Pescara e all'interno del progetto "Informazione e servizi senza barriere" organizzammo un convegno dal titolo "Sport e tempo libero: quando la volonta' supera il limite" al quale Pietro Mennea, allora membro della commissione europea sport e tempo libero, diede molto sensibilmente la sua disponibilita' a partecipare. Ricordo - prosegue Sclocco - l'emozione di sedere accanto ad un grande campione, le cui competizioni seguiva il Paese intero in tv. Ma l'emozione piu' grande la provai in ascoltando il suo intervento tanto sensibile alle disabilita'. Un intervento incentrato sull'importanza dello sport, non solo agonistico, ma sui riscontri positivi in riabilitazione fisica e soprattutto psichica in ogni fascia d'eta'. Perdiamo - conclude la Sclocco - non solo un grande atleta, che ha dato lustro allo sport italiano, ma anche un uomo di grande volonta' e capacita' di impegno politico".
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