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Pubblicato il 20/07/2012 15:03

Feudo Antico cresce del 30%

vino

Il vino di territorio e di denominazione non conosce crisi: l'azienda Feudo Antico di Tollo che produce la doc Tullum, una delle piú piccole denominazioni di origine controllata italiane, ha infatti archiviato il 2011 con un aumento delle vendite del 30%. Feudo antico è stata la prima a credere nel progetto tutto locale e a portarlo avanti nonostante la difficoltà di una produzione di nicchia altamente qualitativa che si fonda su rigidi parametri produttivi: solo vitigni autoctoni, solo i vigneti migliori e piú vocati, solo basse rese e tecniche di viticoltura a basso impatto, solo vinificazioni separate fino al momento della formazione della cuvèe. 'Abbiamo deciso di sostenere da subito un progetto per il territorio nonostante le difficoltà di un mercato sempre piú schiacciato dalle logiche della globalizzazione' - spiega il direttore generale Andrea Di Fabio, giovane manager impegnato nella sfida della 'micro' doc assieme all'agronomo Antonio Sitti e all'enologo Riccardo Brighigna. L'azienda conta oggi 15 ettari di produzione. Un ruolo di particolare importanza è dato a Pecorino e Passerina, autoctoni considerati fino a ieri 'minori', oggi ritenuti a tutti gli effetti interessanti risorse del territorio. Spazio è dato anche a Trebbiano d'Abruzzo e Montepulciano d'Abruzzo ma con un'interpretazione originale. Il Trebbiano, infatti, è usato solo nel blend "bianco", mentre il Montepulciano d'Abruzzo è il moderno erede di quella "Lacrima di Tollo", famosa già nel Regno di Napoli.

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