"Con vivo stupore ho appreso dell' indagine intrapresa dalla Procura della Repubblica di Pescara inerente la questione dei rimborsi richiesti alla Regione Abruzzo. Le contestazioni, prima che insussistenti nel merito, si presentano fantasiose e inidonee a reggere qualsiasi vaglio, e approfondimento". Lo afferma - in una nota - l'attuale capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale d'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, (all' epoca gruppo Pdl) finito nella lista degli indagati nell' inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara su fatture gonfiate per i rimborsi di missioni. "Trattasi infatti - si legge nella nota di Sospiri in cui da' mandato all'avvocato Alessandro Dioguardi - di addebito consistente nell'aver asseritamente 'sottaciuto', in sede di richiesta di un rimborso relativo a una missione istituzionale (resa per conto della Regione e regolarmente autorizzata unitamente ai miei collaboratori) l'esatto numero dei pasti consumati in un ristorante, per un importo che, secondo i calcoli della Procura, ammonterebbe a neppure cento euro". "Al di la' del contenuto dell'indagine, a dir poco risibile - afferma Sospiri - e nei confronti della quale sono assolutamente sereno, avendo sempre improntato le mie azioni alla massima trasparenza, va rilevata la preoccupante tempistica con la quale nuovamente si cerca (con indagini innescate ad orologeria) di screditare l'operato della Regione Abruzzo e quello del sottoscritto Consigliere Regionale (il piu' votato della Citta' di Pescara, giova ricordarlo) a ridosso della imminente campagna elettorale".
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