"Il leone rinvenuto durante gli scavi nella zona di Porta Barete, risalente probabilmente al periodo romano, deve restare in citta', quale testimonianza della cultura passata di un territorio che, al di la' dell'edificazione della citta' dell'Aquila, avvenuta in epoca Medievale, racchiude in se' una storia millenaria importante". Elvezio Sfarra, segretario regionale Fp-Cisl, sollecita tutti gli organi preposti "a fare in modo che l'ultimo tesoro archeologico rinvenuto a Porta Barete non finisca in altre citta', ma venga conservato all'Aquila per arricchire il patrimonio archeologico attualmente conservato nel castello cinquecentesco, in fase di restauro. Cio'", sottolinea Sfarra, "sia per non disperdere la nostra memoria, sia per recuperare un interesse storico-turistico-culturale che potrebbe veicolare sul territorio un turismo d'eccellenza e piu' qualificato. A favore della valorizzazione delle antiche mura storiche della citta' e di tutti gli elementi ad esse collegati, si e' espressa, nei giorni scorsi, anche la sezione aquilana dell'Archeoclub sottolineando la valenza del recupero delle radici culturali del comprensorio". Secondo il segretario regionale Fp-Cisl "i ritrovamenti archeologici importanti, ma in genere tutte le opere d'arte che connotano un territorio, dovrebbero permanere nello stesso poiche' ne sono parte integrante e costituiscono le basi del passato sulle quali edificare lo sviluppo futuro, non solo economico ma culturale e identitario"
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