''La Regione Abruzzo riveda le sue decisioni su Abruzzo Sviluppo, Sviluppo Italia Abruzzo e Sistema spa''. Questo l'invito del consigliere regionale Claudio Ruffini(Pd) dopo che una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le regioni non devono piu' procedere ai sensi dell'articolo 4 del Decreto Legge 95/2012 allo scioglimento delle proprie societa' pubbliche partecipate. In virtu' di questa sentenza, quindi, cambiano gli scenari di due importanti societa' pubbliche: Abruzzo Sviluppo e Sistema spa che non dovranno essere piu' sciolte ma al contrario potranno continuare ad esistere. Si dovra' procedere celermente alla definitiva acquisizione di Sviluppo Italia Abruzzo da parte di Abruzzo Sviluppo. ''Mi rivolgo all'assessore Castiglione'' dice Ruffini ''affinche' si proceda rapidamente ad attuare quanto deciso dal Consiglio regionale, che prima con una legge e poi con una risoluzione entrambe votate all'unanimita', aveva stabilito che Abruzzo Sviluppo dovesse incorporare Sviluppo Italia. Acquisizione - spiega Ruffini -che dovra' necessariamente riferirsi sia al livello societario, nonche' del patrimonio e dei servizi, con il relativo trasferimento del personale di Sviluppo Italia''.
Secondo Ruffini questa operazione consentirebbe alla regione di acquisire un patrimonio immobiliare di circa 6/7 milioni di euro al costo simbolico di 1 euro, permettendo inoltre alla stessa di ritrovarsi con personale qualificato ed in grado di lavorare alle istruttorie dei fondi comunitari e dei fondi Fas destinati al settore produttivo, finanziamenti che attualmente non vengono erogati ed utilizzati perche' manca in Regione personale professionalizzato. Ruffini invita ad evitare un aggravio di spese per il ricorso a societa' esterne che facciano l'istruttoria dei fondi alle imprese. Infine su Sistema spa secondo Ruffini ''bisogna ritornare sulle decisioni assunte da Arpa'' cioe' non procedere a nessuna aggiudicazione della gara espletata e riorganizzare i servizi di Sistema, salvaguardando il personale assunto, in modo da evitare le perdite registrate dalle cattive gestioni degli ultimi tre anni.
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