I poliziotti penitenziari del carcere di Sulmona protestano contro quello che ritengono ''il totale immobilismo dimostrato dai politici di fronte ad una situazione carceraria esplosiva''. Chiedono uno stop allo straordinario, o in subordine il recupero delle ore gia' fatte attraverso riposi compensativi; annunciano un sit-in dinanzi al Ministero, uno sciopero in bianco con l'applicazione assidua di tutte le disposizioni di servizio e la riconsegna, provocatoria, delle tessere elettorali. Le decisioni, dopo un'assemblea, questo pomeriggio, con la partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali di categoria. Le richieste vanno dalla ridefinizione della pianta organica (attualmente operativi in 240 contro le 328 unita' previste dal Decreto Ministeriale del 2001), all'invio immediato di un adeguato numero di agenti ed assistenti, dalla concessione di tutti i diritti soggettivi quali ferie, riposi, recupero ore, alla realizzazione delle docce all'interno delle celle dei detenuti, l'automatizzazione di tutti i cancelli e un nuovo apparato di videosorveglianza. "A causa della gravissima carenza di personale - afferma il segretario provinciale e vice regionale della Uil Penitenziari, Mauro Nardella -, i turni svolti dai poliziotti penitenziari arrivano in talune situazioni anche a 12 ore continuative. Se si pensa al fatto che sono circa un centinaio gli ergastolani o pluriergastolani presenti nel carcere ben si puo' capire la conseguente compressione psicologica che ne deriva nel gestirli a volte con un poliziotto per 100 di essi'
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