In Italia ci sono circa 2.000 km di ferrovie locali dismesse, alcune abbandonate da decenni e che versano quindi in uno stato di totale incuria, altre sospese di recente e che potrebbero essere ripristinate a fini turistici. Se a queste si aggiungono anche le strade e i percorsi dimenticati, il risultato e' una rete di tracciati che attraversano il nostro Paese, chiusi al traffico, alcuni immersi nella natura, altri all'interno del territorio urbano, che potrebbero rappresentare un'opportunita' per costruire una mobilita' nuova, per il tempo libero ma anche per spostarsi all'interno delle citta'. E' l'idea di Co.mo.do, la confederazione della mobilita' dolce, un insieme di associazioni al lavoro su progetti locali che riguardano proprio le ferrovie e i sentieri abbandonati con l'obiettivo di promuovere un diverso modo di muoversi. "L'dea e' di creare una rete per valorizzare questi tracciati. C'e' una proposta di legge, gia' fatta nelle legislature precedenti ma mai arrivata al capolinea - dichiara Anna Donati di Co.mo.do - ora ripresentimao il testo e quello che ci auguriamo e' di arrivare all'approvazione". La proposta di legge "e' soltanto una cornice normativa di tutela per promuovere e sostenere il progetto, i cui punti fondamentali sono tutela dei beni e possibilita' di dare in comodato gratuito, alle istituzioni che ne facciano richiesta, le ferrovie abbandonate per promuoverle ma anche per fare di queste dei presidi territoriali di tutela del paesaggio dal dissesto idrogeologico"
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