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Pubblicato il 08/03/2013 00:12

Abuso edilizio, la Cassazione rigetta il ricorso di De Cecco

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Il ricorso era stato presentato dopo la sentenza di condanna della Corte d' Appello dell'Aquila per l'abuso edilizio su demanio marittimo nella costruzione dello stabilimento "Les Paillottes"

 La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell'imprenditore Filippo Antonio De Cecco relativo alla sentenza di condanna della Corte d' Appello dell'Aquila per l'abuso edilizio su demanio marittimo nella costruzione dello stabilimento "Les Paillottes". La Corte di Appello dell'Aquila, aveva confermato la condanna di primo grado a 11 mesi di arresto e 39 mila euro di ammenda.

"Qualcuno - ha commentato l'imprenditore De Cecco - in passato ha affermato che aver dato vita a Les Paillottes e' stato un atto di amore verso la mia citta', personalmente condivido appieno questa affermazione. Quanto da me realizzato, e ribadisco in assoluta buona fede, e' stato ritenuto viziato ed il vizio di legalita' e' oggi confermato dalla Suprema Corte di Cassazione. Un giudizio che accetto serenamente perche' la mia colpa e' aver voluto sviluppare al meglio l'aspetto estetico del Lido delle Sirene. Naturalmente le strutture verranno ora adeguate alla luce delle modifiche dettate dalla decisione dei giudici. Sono certo che Les Paillotes, a valle di ogni verifica ed atto autorizzativo ritenuti necessari, tornera' con una nuova fisionomia, ancor piu' attraente di quella originaria. Almeno questo e' il mio proposito; un proposito dettato non certo da prospettive speculative ma esclusivamente dalla volonta' di offrire ai cittadini di Pescara e dell'Abruzzo intero una struttura di eccellenza, una perla affacciata sul mare".

I commenti

Il WWF interviene sulla sentenza della Cassazione che ha rigettato il ricorso dell'imprenditore De Cecco, condannato in secondo grado per abusivismo edilizio sulla spiaggia di Pescara. "Finalmente - dichiara Dante Caserta, presidente facente funzioni del WWF Italia - una sentenza che sfugge alla prescrizione, che pure incombeva. Troppi i reati ambientali che rimangono impuniti. Oggi pero' siamo soddisfatti perche' in questo caso la giustizia ha fatto interamente il suo corso giungendo ad una condanna definitiva. Il WWF Abruzzo, assieme all'associazione Marelibero.net, aveva seguito la vicenda che costituiva la punta dell'iceberg dell'anarcoide occupazione del litorale pescarese da parte di strutture che hanno progressivamente saturato tutti gli spazi e coperto l'orizzonte. Siamo arrivati al paradosso che in una citta' turistica che fa del mare il centro della sua offerta la visione della spiaggia risulta completamente occultata dal cemento, tra recinzioni, costruzioni e annessi vari. Questa sentenza - commenta Caserta - non deve essere solo un monito per tutti ma dovrebbe risvegliare l'interesse per un uso diverso della spiaggia. Questo bene demaniale puo' costituire fonte di reddito per la popolazione anche senza essere privatizzato nei fatti e, soprattutto, cementificato. Voglio ringraziare gli avvocati che tenacemente hanno seguito il caso". 

"La condanna definitiva del cavaliere Filippo Antonio De Cecco per gli abusi edilizi sulla spiaggia di Pescara e' per me motivo di gioia e soddisfazione. Ancora una volta abbiamo dimostrato che non sta scritto da nessuna parte che vincono sempre i piu' ricchi e potenti se c'e' qualcuno che difende i diritti della comunita'". E' quanto afferma il consigliere comunale e regionale del Prc, Maurizio Acerbo. "In esecuzione della sentenza penale - prosegue l'esponente politico - ora si dovra' procedere alla demolizione degli abusi e alla restituzione della vista mare alla cittadinanza in uno dei luoghi storici piu' significativi della citta' dannunziana. Abbiamo condotto una battaglia non contro qualcuno ma a difesa di un bene demaniale, cioe' di tutti, sostituendoci alle istituzioni (Comune e Regione) che non si sono neanche costituite parte civile nel procedimento pur essendo tra le parti offese. Un'ignavia - secondo Acerbo - che da' la misura del grado di subalternita' della politica di centrodestra e centrosinistra di fronte ai potenti e delle responsabilita' politiche nel progressivo oscuramento della vista mare e nella cementificazione selvaggia della nostra spiaggia". 

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