Migliorano le condizioni del detenuto del carcere di Sulmona che si e' appreso e' ricoverato da dieci giorni nel reparto infettivi dell'ospedale dell'Aquila per sospetta legionella. Gia' da domani potrebbe essere dimesso. La notizia giunge sia dal dipartimento di igiene e profilassi dell' Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila sia dal responsabile dell'area sanitaria del carcere di Sulmona, Fabio Federico, il quale ha aggiunto che si tratta di 'un unico caso e che la situazione all'interno del carcere e' sotto pieno controllo'. Nel frattempo si attende l'esito degli esami sui prelievi effettuati all'interno degli impianti idrici e nelle tubature del carcere dai vigili sanitari della Asl. Esami che sono stati affidati al laboratorio dell'Agenzia regionale per la tutela ambientale. ''Per quel che ci riguarda abbiamo provveduto, a titolo precauzionale, a effettuare il protocollo di intervento (shock termico e clorazione delle tubature dell'impianto idrico e termico), previsto in questi casi'', fanno sapere dal dipartimento di igiene e profilassi della Asl, ''e possiamo affermare che molto probabilmente, il detenuto ha contratto la legionella in un altro istituto di pena. Anche se per l'ufficializzazione stiamo aspettando l'esito degli esami batteriologici''. Intanto, la Uil Penitenziari, che per prima ha reso noto l'episodio, ha stigmatizzato il comportamento della direzione del carcere peligno, colpevole di aver tenuto nascosta la notizia. ''Latitano le riunioni periodiche che il servizio di Prevenzione e protezione dovrebbe fare almeno annualmente e addirittura non chiaro risulta essere chi nel carcere di Sulmona dovrebbe svolgere il ruolo di Responsabile del Servizio stesso'', afferma il segretario provinciale del sindacato, Mauro Nardella.
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Allarme legionella nel carcere di Sulmona. Un detenuto e' stato ricoverato in un ospedale della regione ed e' tuttora piantonato, dopo aver contratto la malattia. A dare la notizia - non ufficializzata dalla direzione del carcere - la Uil Penitenziari che ha chiesto proprio al direttore della struttura penitenziaria ''cognizione di quanto realmente sta accadendo presso la casa di reclusione e del perche' gli addetti del servizio di prevenzione e protezione non sono stati messi al corrente della situazione''. Da ieri nel carcere sarebbero in corso in corso sopralluoghi da parte dei tecnici Arta e degli ispettori sanitari della Asl per prelievi, in modo da attivare la relativa profilassi.
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