L'Alta velocita' non abita in Abruzzo. E' l'allarme lanciato dalla Cna abruzzese, all'indomani della notizia - pubblicata questa mattina su alcuni organi di stampa - secondo cui la principale compagnia privata italiana, la Ntv, titolare di "Italo Treno" avrebbe inserito la stazione di Ancona tra le sue prossime destinazioni. "In questo modo, senza una decisa e rapida iniziativa istituzionale sostenuta da tutte le forze sociali della regione - afferma il presidente della confederazione artigiana abruzzese, Italo Lupo - si certifica l'esclusione del nostro territorio dai futuri progetti di investimento nel settore dell'Alta velocita'; e questo sia da parte della principale compagnia pubblica, Fs, che del principale competitore privato, il Nuovo Trasporto Viaggiatori.
"Il caso - aggiunge - ha poi un risvolto perfino paradossale. Stando cosi' le cose, infatti, l'Abruzzo verrebbe estromesso quasi scientificamente dalle strategie di Fs: nei suoi piani d'investimento figura un collegamento del basso versante adriatico direttamente con Napoli e la direttrice tirrenica dell'Alta velocita', ma lo stesso prolungamento al capoluogo delle Marche degli attuali collegamenti non viene escluso. E ora apprendiamo che anche il principale competitore privato, Ntv, cancella l'Abruzzo dai suoi piani". "Le decisioni che si prenderanno sul tema dell'Alta velocita' nei prossimi anni - prosegue il presidente regionale della Cna - sono a destinate a pesare sull'intero sviluppo futuro di questi territori. Per questo, nei mesi scorsi, la nostra confederazione ha delineato d'intesa con le nostre associazioni di Marche, Molise e Puglia, una strategia comune per riportare al centro dell'attenzione il destino del medio e basso versante adriatico, a rischio di forte penalizzazione sui tavoli che contano. E cio', soprattutto, per quel che riguarda il capitolo delle grandi infrastrutture come autostrade, ferrovia, porti e aeroporti. Abbiamo tenuto a fine settembre un importante convegno a Pescara sulle strategie future della macro regione adriatica, i cui temi saranno ulteriore sviluppati nei due prossimi appuntamenti fissati a Bari ed Ancona". Cosi', conclude il presidente regionale della Cna, "e' necessario che l'Abruzzo torni a far sentire il proprio peso istituzionale in tutti gli scenari in cui si assumono decisioni vitali per il destino del nostro territorio, prima che sia troppo tardi".
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