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Pubblicato il 18/05/2014 08:08

Ater di Chieti, la procura apre una inchiesta

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La Procura della repubblica di Chieti ha aperto una inchiesta sulla situazione debitoria dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (Ater) di Chieti alle prese con un super indebitamento di circa 4 milioni di euro. Sono stati i vertici dell'ente regionale a consegnare gli atti ai magistrati: in particolare, saranno verificati le azioni per le quali il direttore, Domenico Recchione, e' arrivato a percepire uno stipendio lordo di 324 mila euro a cui nel 2013 si sarebbero aggiunti 53mila euro di arretrati, un emolumento superiore a quanto percepito dal presidente degli Stati Uniti Obama e quello italiano Napolitano. Oltre a questo sostanzioso esborso, accertamenti anche sui trattamenti economici dei dirigenti, due dei quali percepiscono rispettivamente 180 mila euro e 128 mila euro l'anno. Mentre la magistratura lavora per fare chiarezza, sta per essere approvato il piano di dissesto finanziario chiesto dall'amministratore unico, Antonella Gabini, che potrebbe attivare quel piano di risanamento che potrebbe sbloccare il pagamento degli stipendi per i 23 dipendenti che non hanno percepito la mensilita' di aprile e sono in stato di agitazione. La seconda commissione consiliare riunita con urgenza ha infatti approvato un parere che deve essere allegato alla delibera con cui la Giunta regionale dara' il via libera alla istanza di dissesto finanziario. Lunedi' e' fissata la riunione di Giunta. Secondo quanto stabilito in un emendamento, licenziato nelle scorse settimane dal Consiglio regionale, per le Ater in difficolta' economiche c'e' la possibilita' di vedersi riconosciuto lo stato di dissesto che prevede il ripianamento dei debiti con la vendita dei loro beni ad uso commerciale, quali garage, locali al pianterreno, terreni non edificabili a fini sociali e fabbricati dismessi, non degli alloggi popolari. "E' urgente avviare un processo di risanamento, in questo senso ho avuto un grande supporto dalla Giunta regionale e del consiglio regionale, sia come maggioranza, sia come opposizione - ha spiegato Gabinia, audita dalla competente commissione consiliare nella scorse settimane -. Con il via libera alla dichiarazione di dissesto e alla vendita di immobili, il sistema bancario, che ha bloccato i flussi, ridara' ossigeno all'Ater di Chieti che cosi' potra' pagare stipendi, imprese e fornitori". L'emendamento prevede anche la facolta' di rescindere il contratto al direttore che viene ritenuto uno dei responsabili del buco, e in questo senso, stando a quanto si e' appreso, il direttore Recchioni avrebbe le ore contate: per lui l'amministratore unico avrebbe pronta la lettera di revoca. 

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