"La morte dei tre capodogli di Vasto, tutte e tre femmine di cui una anche incinta, ci porta a riaffrontare la centralita' della questione ambientale in Adriatico e la necessita' di rilanciare la richiesta di una nuova assunzione di responsabilita' da parte di tutti. In questo contesto la richiesta all'Europa dell'istituzione dell'area Adriatica, puo' dare un quadro di certezza e rafforzare le norme sugli interventi necessari per la tutela e la valorizzazione di questa grande risorsa". E' quanto afferma Legambiente in una nota. Dopo un periodo di decadenza, guerre, marginalizzazioni e degrado ambientale - prosegue l'associazione - oggi c'e' la possibilita' di investire su un grande futuro per il bacino adriatico con la conquista di una nuova centralita', la valorizzazione dei tesori territoriali, ambientali ed economici presenti sulle sue coste. Da qui l'idea di una vera e propria vertenza ambientale dell'Adriatico, che affonda le sue radici nella storia di una civilta' che ha visto il mare come elemento comune delle popolazioni costiere. Per realizzare tutto questo oggi e' pero' necessario un impegno comune per poter iniziare la ricostruzione di una collaborazione importante fra tutti i Paesi costieri. A chiedere maggiori politiche di tutela per il nostro mare non sono soltanto le associazioni ambientaliste, ma - ricorda Legambiente - anche le Regioni che su questo mare si affacciano, come ha dimostrato l'ultima Conferenza internazionale delle Regioni adriatiche e ioniche".
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