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Pubblicato il 15/12/2012 23:11

Caso Straccia, gli amici in corteo per chiedere di riaprire le indagini

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Un corteo ha attraversato Pescara

"Per Roberto in cammino verso la verita'". Sono le parole impresse sullo striscione che apre il corteo promosso da familiari e amici di Roberto Straccia, lo studente universitario di 24 anni di Moresco scomparso da Pescara il 14 dicembre dell'anno scorso e il cui cadavere e' stato trovato il 7 gennaio scorso a Bari. La manifestazione, a cui ha partecipato anche il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, e' stata promossa per chiedere che il caso non venga archiviato anche se c'e' una richiesta in tal senso del pm Giuseppe Bellelli. Insieme al padre Mario, alla madre Rita e alla sorella Lorena ci sono gli amici di Moresco e il sindaco del paese. Nessuno crede che Roberto si sia ucciso: quel giorno era uscito di casa in abbigliamento sportivo per andare a fare footing sul lungomare
Sono diversi gli interrogativi ancora senza risposta per i familiari e gli amici di Roberto Straccia, che hanno manifestato a Pescara con il supporto dell'Associazione Penelope e con il supporto dell'Inter club. 

'Ogni scritta che leggiamo qui oggi - ha affermato il padre, Mario - merita una risposta e l'archiviazione del caso non e' affatto una risposta, ma, al contrario, i motivi per approfondire sono tanti. In questo anno Roberto e' stato raccontato diversamente da quello che era e non so per quale motivo, ma spero proprio che qualcuno me lo spieghera'. Chi era davvero Roberto - ha sottolineato - non devo dirlo io, ma lo dicono tutti gli amici che oggi sono qui'.

A conclusione del corteo i presenti, a partire proprio dai genitori, hanno consegnato ai passanti dei volantini contenenti le ragioni 'per cui ci opponiamo all'archiviazione del caso': dal corpo del 24enne che da Pescara ha 'sfidato le correnti' arrivando 'intatto, con scarpe, giubbotto e pantaloncini' fino a Bari, all'assenza nell'organismo di Straccia di alghe diatomee, presenti nel tratto di mare 'in cui si presume che Roberto sia caduto'.

'Se Roberto fosse vostro figlio, fratello o amico - hanno detto a gran voce gli amici rilanciando il contenuto del volantino - accettereste la chiusura del caso in silenzio e senza sapere la verita'? L'archiviazione non e' una risposta'.

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