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Pubblicato il 26/03/2014 17:05

Chieti, nove dipendenti riammessi dal giudice al lavoro

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Nove lavoratori dell'ipermercato all'ingrosso 'Metro' di San Giovanni Teatino, licenziati a giugno dello scorso anno, dovranno essere riammessi nel proprio posto di lavoro a far data dal giorno del licenziamento. Lo ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale di Chieti, Ilaria Prozzo, che, accogliendo il ricorso dei lavoratori, ha riconosciuto "immotivato" il licenziamento operato dalla societa' Metro Italia Cash & Carry Spa, che gestisce il punto vendita chietino. I nove dipendenti sono parte dei 26 lavoratori licenziati lo scorso anno: in 17 avevano accettato il trasferimento o l'incentivazione economica con il contributo di mobilita', mentre gli altri avevano presentato ricorso. Il punto della situazione e' stato fatto nel corso di una conferenza stampa dal segretario regionale della Fisascat-Cisl, Leonardo Piccinno, da quello provinciale, Davide Frigelli, e dal segretario generale della Cisl AbruzzoMolise, Maurizio Spina. Il licenziamento e' stato ritenuto immotivato perche' "l'azienda ha espletato i licenziamenti, aprendo la relativa procedura, su base locale piuttosto che nazionale e per la mancata considerazione, nella valutazione del personale in esubero, di tutti i reparti del punto vendita". In base al provvedimento del Giudice del lavoro, la societa' e' stata condannata alla immediata reintegrazione dei ricorrenti nel posto di lavoro, al risarcimento dei danni subiti dai ricorrenti in misura pari alle retribuzioni globali di fatto maturate dalla data del recesso a quella della reintegrazione e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali. I sindacalisti hanno ricordato che i lavoratori erano stati "ingiustamente licenziati a seguito della conclusione di una procedura di licenziamento collettivo conclusasi senza un accordo sindacale" ed hanno evidenziato come la Fisascat abbia "contestato e protestato, ad ogni livello, per questa assurda decisione che si e' consumata al di fuori di un sistema di regole consolidate". "E' un piccolo risultato - ha commentato Piccinno - che da' un senso di speranza e giustizia ai lavoratori in un momento duro di crisi diffusa. Lavoratori che pagano spesso le conseguenze di una crisi non sempre giustificata, sia nelle ragioni alla base delle motivazioni sia per i metodi adottati". 

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