Ha interessato anche l'Abruzzo l'articolata indagine condotta dai militari del I Gruppo della Guardia di Finanza di Genova, in collaborazione con personale dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, che hanno dato esecuzione a 9 provvedimenti di fermo, emessi dalla locale Procura della Repubblica, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Giovanni Arena della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di cittadini senegalesi, gravitanti nel centro storico cittadino, artefici di un intenso ed ingente traffico di prodotti con marchio d'impresa contraffat to, venduti in città, prevalentemente nelle aree del Porto Antico, Piazza Caricamento e zone limitrofe.
I "Baschi Verdi" della Guardia di Finanza hanno iniziato le indagini verso la fine dello scorso anno, dopo l'esecuzion e di alcune perquisizioni in immobili del centro storico, ubicati nella Via di Pré, presso civici, che erano stati spesso, nel tempo, al centro dell'"attenzione" delle Forze di Polizia, tra i quali il n. "55" (dal quale deriva il nome in codice dell'operazione), per essere utilizzati, da cittadini extracomunitari, non solo come abitazioni o dormitori, ma anche come luoghi di deposito di beni con marchio falsificato ovvero come "laboratori" clandestini per l'assemblaggio dei beni con segni identificat ivi contraffatti. L'evoluzione delle investigazioni, condotte con i tradizionali metodi di polizia, ma anche con strumenti tecnici (GPS, riprese video, intercettazioni telefoniche), ha consentito, ai militari operanti della Guardia di Finanza, nel corso di quest'anno, con numerosi interventi operativi, oltre 20, attuati con posti di controllo su strada e nelle stazioni ferroviarie di Genova, nonché mediante perquisizioni domiciliari nella zona cittadina di Via di Pré e vicoli limitrofi, di sequestrare oltre 316mila prodotti contraffatti, comprendendo borse, scarpe, generi di pelletteria e di abbigliamento e relativi accessori.
Alcune perquisizioni, sfruttando le informazioni gradualmente acquisite nella progressione delle indagini, sono state eseguite al di fuori di Genova e della Liguria, in particolare in Toscana, a Santa Maria del Monte (PI), a Sesto Fiorentino (FI); in Lombardia, a Brescia; in Piemonte, a Novi Ligure (AL); nelle Marche, a Mogliano (MC); in Abruzzo, a Pescara, dove si trovavano magazzini e depositi pieni di merce contraffatta destinata al mercato clandestino genovese, nella disponibilità dei soggetti già perseguiti nell'ambito delle indagini ovvero di "fornitori" dei medesimi.
Nel complesso, il I Gruppo della Guardia di Finanza ha deferito all'Autorità Giudiziaria 27 responsabili, dei quali 3 cittadini italiani e 24 extracomunitari, in maggioranza senegalesi, per i reati di detenzione di merce con marchio industriale contraffatto e ricettazione. I vari interventi sviluppati sul territorio e le indagini tecniche hanno confermato che il traffico di merce contraffatta veniva effettuato con una strategia ed un disegno criminoso unitari, da parte di un gruppo di senegalesi, radicato a Genova, nel centro storico della città, operante con una precisa suddivisione di compiti e di ruoli.
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