E' morto Alfredo Rossini, procuratore della Repubblica de L'Aquila. Rossini è venuto a mancare questa mattina in Piemonte, all'età di 72 anni, per un malore improvviso.
E' stata un'emorragia cerebrale a causare la morte del procuratore della Repubblica dell'Aquila Alfredo Rossini. Lo si apprende da fonti vicine alla famiglia. I sostituti procuratori sono costernati per una morte improvvisa, dato che, confermano, il loro superiore era in buona forma.
Inoltre la causa del decesso non ha molti collegamenti con il male contro cui Rossini stava lottando. Sempre da quanto si apprende, i funerali si terranno venerdi' a Roma.
Il mandato di Rossini era scaduto lo scorso 5 agosto, a tutti i pm aveva detto che sarebbe rientrato dopo le ferie e sarebbe rimasto fino al nuovo fine anno, vale a dire fino alla data stimata di ufficializzazione del suo successore: voleva essere egli stesso a effettuare il passaggio di consegne. Ora spettera' al pm di anzianita' maggiore, Stefano Gallo.
"Devo prima terminare i processi sul terremoto e poi posso prendere in considerazione eventuali trasferimenti". aveva detto qualche mese fa Rossini a commento del suo possibile trasferimento a Genova come capo di quella Procura. "Non posso andare via dall'Aquila prima di aver concluso un lavoro importante" aveva speigato, a conferma del grande attaccamento al lavoro e alla missione di giustizia che aveva abbracicato a L'Aquila. Rossini, infatti, è stato il magistrato del sisma del 6 aprile.
Immediato il messaggio di cordoglio del presidente della Regione Gianni Chiodi: ''Tra me e lui c'era stata qualche incomprensione, ma poi Rossini si era rivelato un magistrato di grande equilibrio. Ha fatto un lavoro egregio che indubbiamente gli ha regalato uno stress incredibile. Rossini è stato quel magistrato inquirente che tutti si augurano di avere: cioè di alta figura e che mai ha sfruttato in modo mediatico le inchieste delicate alle quali si dedicava anima e corpo''.
'Sono particolarmente colpito, poi in un giorno di festa come oggi la notizia mi addolora ancora di piu''. Lo afferma il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che sta partecipando al corteo della Bolla della Perdonanza, subito dopo aver appreso dai cronisti la notizia della morte del procuratore capo del capoluogo, Alfredo Rossini.
'E' una notizia che mi rammarica terribilmente, mi dispiace davvero moltissimo - conclude Cialente - Lo avevo rivisto solo qualche settimana fa'.
Il 4 agosto aveva lasciato l’incarico di procuratore capo. Il suo posto potrebbe essere affidato all’ex procuratore capo di Terni Fausto Cardella per la nomina del quale manca ancora il via libera del Csm a sezione unie e del ministero della Giustizia.
Aveva condotto tutte le inchieste successive al terremoto che il 6 aprile di 3 anni fa distrusse l'Aquila e alcuni paesi della provincia il procuratore capo Alfredo Rossini, morto oggi in Piemonte per un malore improvviso.
Rossini, tra le tante indagini, ha aperto e guidato quella sulla Commissione Grandi rischi. Omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose i reati contestati a esperti e scienziati che facevano parte dell'organismo di consulenza della presidenza del Consiglio che, il 31 marzo 2009, esattamente una settima prima della violenta scossa che provoco' la la morte di 309 persone, di fronte all'allarme determinato negli aquilani dal ripetersi di scosse sismiche, arrivarono invece a conclusioni tranquillizzanti.
Altra inchiesta condotta dal procuratore aquilano, e' quella per il crollo della Casa dello studente, nel quale morirono otto giovani e che vede gli imputati accusati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Facevano capo al procuratore Rossini infine le inchieste per il convitto nazionale, nel cui crollo morirono tre minori, per il crollo di un edificio in Via Sturzo, 21 vittime, per il crollo del Palazzo di Via XX Settembre (con nove morti). E ancora le inchieste sul crollo del Tribunale, della facolta' di Ingegneria e dell'Ospedale.
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