Comincera' il 10 ottobre prossimo il processo di appello a carico degli ex componenti della Commissione Grandi rischi, organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio dei ministri, i cui sette imputati nell'ottobre 2012 sono stati condannati in primo grado a sei anni di carcere per omicidio colposo e lesioni. L'accusa, che ha generato polemiche anche in ambito internazionale, e' quella di aver dato false rassicurazioni agli aquilani al termine della riunione dell'organismo del 31 marzo 2009, che si tenne all'Aquila a cinque giorni dal terremoto che causo' la morte di una trentina delle 309 vittime della tragedia. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, replicando il ritmo serrato del processo di primo grado celebrato dal giudice Marco Billi, anche in secondo grado le tappe saranno forzate: si svolgeranno, infatti, almeno due udienze a settimana, con l'obiettivo di chiudere i giochi tra la fine del mese di ottobre e gli inizi di novembre. Tra gli imputati scienziati ed ex vertici della Protezione Civile: si tratta di Franco Barberi, all'epoca presidente vicario della commissione Grandi rischi, Bernardo De Bernardinis, gia' vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all'Universita' di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile. Il collegio dovrebbe essere presieduto dal magistrato Fabrizia Francabandera.
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