Vietato il consumo di frutta e prodotti vegetali derivanti dalla coltivazione dei terreni posti fino a 500 metri dallo stabilimento Adria (che cura lo smaltimento di pneumatici esausti), a Sulmona, in provincia delL'Aquila, dove un incendio, il 22 luglio scorso, ha provocato una nube di fumo denso e nero che ha invaso per alcune ore l'intera vallata. Lo stabilisce un'ordinanza del sindaco, Peppino Ranalli. Il provvedimento segue l'esito dei risultati delle analisi svolte dall'Agenzia regionale per la tutela ambientale sui campioni di aria raccolti nei comuni della Valle Peligna e illustrati oggi, in un incontro in Prefettura, alL'Aquila. Si esclude il rischio diossina ma i valori di inquinanti riscontrati in aria dopo due incendi (il primo c'era stato lo il 17 luglio) risultano al di sopra della norma nei pressi del capannone Adria. L'ordinanza del sindaco che giunge quando ancora mancano le analisi sui terreni, impone inoltre di lavare accuratamente tutti gli altri prodotti coltivati all'esterno di quest'area fino a 500 metri dallo stabilimento. Dai risultati e' emerso che il decorso dell'incendio ha seguito una prima fase in cui si sono generati fumi che hanno prodotto ricadute trascurabili sul territorio di Pratola Peligna mentre ci sono state ricadute a terra piu' importanti nell'area industriale di Sulmona. "L'ordinanza - fanno sapere dal Comune - e' destinata a rimanere vigente fino a revoca espressa a seguito di accertamenti e comunicazioni degli organi di controllo". Mercoledi' prossimo e' previsto uno nuovo incontro al tavolo tecnico, sempre presso la Prefettura delL'Aquila, per l'aggiornamento della situazione e l'acquisizione di ulteriori nuove campionature da parte di Arta e Asl. Nel frattempo la Regione ha sospeso l'attivita' lavorativa dell'Adria.
La procura di Sulmona ha aperto due inchieste parallele sul rogo di pneumatici esausti che ha interessato nei giorni scorsi lo stabilimento Adria di Sulmona, liberando nell'aria residui di gomma incandescente e polveri sottili. Alla prima avviata dopo l'incendio della scorsa settimana in cui si ipotizza il reato di incendio doloso se n'e' aggiunta un'altra per disastro ambientale. Si teme infatti, che l'enorme nube nera che ha invaso l'intera Valle Peligna e non solo, abbia potuto provocare l'inquinamento della catena alimentare. Entrambe le inchieste, per il momento sono contro ignoti. Intanto il Prefetto delL'Aquila Francesco Alecci, ha convocato per questa mattina un tavolo di crisi sulla vicenda, per coordinare l'intervento di tutte le Istituzioni interessate in modo da garantire alla popolazione un'informazione corretta sui comportamenti da adottare.
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