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Pubblicato il 14/09/2012 06:06

Inchiesta ricostruzione, no alla libertà ma sì ai contatti esterni

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Decisione del Gip Gargarella che autorizza Ciotti ad avere contatti con l'esterno

Non riottiene la liberta' ma puo' tornare ad avere contatti con l'esterno Carlo Ciotti, imprenditore di 52 anni finito agli arresti domiciliari nell'ambito della presunta truffa da circa 500 mila euro nella ricostruzione leggera post-sisma portata alla luce dall'inchiesta nota come 'Ricostruziopoli' della procura della Repubblica dell'Aquila.

Mossa a sorpresa del giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Romano Gargarella, che non ha revocato la misura cautelare al costruttore, ma al tempo stesso lo ha autorizzato a parlare con le persone al di fuori della sua cerchia familiare, quindi anche tecnici e operai della sua ditta.

Un colpo di scena perche' proprio oggi era emerso lo slittamento della decisione alla settimana prossima. Ciotti per il momento lavorera' da casa, portando avanti la ricostruzione pesante delle 'E' che si e' aggiudicato, 29 pratiche secondo gli investigatori, solo due 'attualmente' secondo il diretto interessato.

'Non ci sono lavori gonfiati, lo ha gia' spiegato l'avvocato - dichiara Ciotti, assistito da Ferdinando Paone - Se qualche volta, come ho detto al giudice, un direttore dei lavori ha detto di fare un lavoro al posto di un altro senza fare la variante non e' che l'ho chiesto io. Ma i lavori sono stati fatti tutti, anzi, di più'.

 

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Slitta alla prossima settimana la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale dell'Aquila Giuseppe Romano Gargarella sulla revoca degli arresti domiciliari per l'imprenditore aquilano Carlo Ciotti, principale indagato dell'inchiesta nota come 'Ricostruziopoli'.

A dare la notizia è il legale di Ciotti, l'avvocato Ferdinando Paone. La decisione e' molto attesa perche' incidera' anche sull'attivita' di 29 cantieri per la ricostruzione di abitazioni classificate 'E', le piu' danneggiate e costose, che la ditta di Ciotti aveva acquisito per complessivi 6 milioni di euro.

Secondo il legale, con Ciotti ancora ai domiciliari sara' difficile portare avanti i lavori.

L'operazione della procura della Repubblica del capoluogo ha portato alla luce una presunta truffa da circa 500 mila euro su lavori della ricostruzione leggera post-sisma che sarebbero stati gonfiati per ottenere un profitto. Nell'inchiesta, con Ciotti unico arrestato, sono indagati 13 tecnici e 29 tra proprietari e amministratori di condominio, in tutto 43 persone.

 

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Ancora un giorno di attesa per la decisione sulla liberta' di Carlo Ciotti, imprenditore aquilano finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta nota come 'Ricostruziopoli'.

Era atteso per oggi aspettava il verdetto del giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo, Giuseppe Romano Gargarella, ma, secondo quanto appreso dall'avvocato di Ciotti, Ferdinando Paone, ci sara' da aspettare ancora un giorno. Dal ritorno in liberta' o meno del costruttore dipendono anche gli esiti di 29 cantieri di ricostruzione pesante, di abitazioni classificate 'E', per complessivi 6 milioni di euro.

 

 

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