Il giudice monocratico del tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, ha assolto con formula piena ('il fatto non sussiste') il rettore dell'Universita' dell'Aquila, Ferdinando Di Orio, assieme ad altre 24 delle 27 persone coinvolte in un'inchiesta per lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi: tra gli indagati c'erano venditori di autoveicoli, distributori di carburante, ma anche carrozzieri e meccanici.
Condannati a sei mesi di reclusione, invece, i titolari di una ditta di autodemolizioni di Campli, Giuseppe e Nino Bollettini, per aver raccolto, trasportato e stoccato rifiuti pericolosi, come rottami e materiali ferrosi, batterie esauste al piombo, e altre materiali, senza avere le autorizzazioni, da imprese artigiane, industriali e in un caso dall'Universita' del capoluogo. Il loro reato era stato addebitato automaticamente anche a chi aveva affidato, in buona fede, l'incarico di smaltire quella tipologia di rifiuti tra il 2006 e il 2008. Tra questi Di Orio, indagato quale rappresentante legale dell' Universita', in relazione allo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi commissionati da un dipartimento dell'Ateneo.
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