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Pubblicato il 01/02/2013 08:08

L'Aquila, il 30% della popolazione sotto stress post sisma

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Gli esperti: 'Facebook e' un'ottima soluzione al rischio di isolamento sociale'

 

Il 30% del totale della popolazione aquilana e' affetta da disturbi post traumatici da stress, con un'incidenza della depressione sui soggetti adulti che di aggira intorno all'8-10%. Relazioni sociali quasi inesistenti, benessere fisico e psicologico a rischio, situazioni ambientali compromesse: le macerie lasciate dal sisma del 6 aprile 2009 non sono solo materiali, ma soprattutto emotive e psicologiche.

Sono alcuni dati uno studio dell'Universita' dell'Aquila e della Asl numero 1 realizzato in collaborazione con un gruppo di esperti giapponesi.

A risentirne maggiormente, in termini di qualita' della vita e di rapporti sociali, sono le donne tra i 30 e i 50 anni e gli anziani, che risultano essere i soggetti piu' vulnerabili.

Coordinato dal docente universitario Marco Valenti, il lavoro e' stato presentato oggi in un evento al polo didattico di Coppito e sara' illustrato in una serie di conferenze del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche.

'I risultati si basano sulla funzione di alcune variabili fondamentali - spiega Valenti - come lo stato abitativo, cioe' se si vive nella propria residenza abituale o in una di fortuna, lo stato lavorativo, stabile o precario, e lo stato di convivenza in casa, cioe' se si vive da soli o con altri membri familiari. Sulla base di questi dati costruiamo i profili a maggior rischio che sono le persone anziane e le donne tra i 30 e i 50 anni'. 

'Facebook e' un'ottima soluzione al rischio di isolamento sociale per i soggetti che vivono in un contesto terremotato come quello aquilano, perche' crea una piazza virtuale nella quale si possono ricucire le relazioni perse'. A sostenerlo e' uno studio sull'influenza dei social network, collaterale a quello sullo stato di salute degli aquilani nel periodo post-sisma: un lavoro che, come spiega il coordinatore dello studio, il docente universitario Marco Valenti, 'non ha precedenti al livello internazionale'.

Lo studio e' stato presentato oggi in un evento al polo didattico di Coppito e sara' illustrato in una serie di conferenze del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche.

Un dato importante e' quello che si riferisce ai fruitori: oltre ai giovani, infatti, sono moltissimi gli aquilani tra i 30 e i 50 anni che utilizzano la piattaforma. Per quanto riguarda queste fasce di eta', si registrano molti piu' utenti dal capoluogo abruzzese rispetto alla media nazionale.

'Gli utenti di Facebook - precisa Valenti - hanno minor rischio di poter contrarre disturbi nel post sisma, in termini di salute mentale e di qualita' della vita rispetto ai non utilizzatori - Abbiamo stabilito che Facebook e' un'ottima soluzione al rischio di isolamento sociale'.

Meno utilizzato Twitter. 'Il lavoro si e' incentrato su Facebook - sottolinea Valeri - perche' e' un social che permette una maggiore interazione tra le persone, anche con l'uso di chat e condivisioni di link'. 

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