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Pubblicato il 20/10/2012 23:11

L'Aquila, il super perito Mulas: "I ragazzi si potevano salvare"

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La dichiarazione in riferimento al crollo della casa dello studente. Processo rinviato a dicembre

 

 'Chiunque avesse letto la prima pagina della relazione del progettista Botta e si fosse attivato avrebbe potuto salvare otto giovani'. A sostenerlo, nel corso dell'udienza del processo per il crollo della Casa dello studente, e' il perito Maria Gabriella Mulas, docente del Dipartimento Ingegneria strutturale del Politecnico di Milano, che per conto del giudice Giuseppe Grieco ha stilato una relazione di oltre 1.300 pagine per chiarire i motivi del crollo.
Nel corso dell'udienza le parti e i consulenti delle difese hanno formulato le ultime domande al perito. Alla fine dell'udienza la Mulas ha abbracciato i famigliari delle vittime.

Il processo è stato rinviato al primo dicembre. Gli indagati nel processo erano inizialmente undici, ma la posizione del progettista Claudio Botta, 92 anni, e' stata stralciata. Dei rimanenti dieci, otto ad aprile scorso sono stati ammessi al rito abbreviato: si tratta di Carlo Giovani, Bernardino Pace, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, Massimiliano Andreassi, Pietro Sebastiani, Luca Valente e Luca D'Innocenzo; Valter Navarra e Claudio Gaudiano sono invece nella fase dell'udienza preliminare.

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 Ripreso all'Aquila il processo con rito abbreviato per il crollo della Casa dello Studente, uno dei filoni, tra i tanti, della maxi inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica del capoluogo dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Sotto le macerie rimasero uccisi otto giovani; molti altri rimasero feriti.

L'udienza di oggi e' tecnica, incentrata sugli interventi di alcuni periti delle difese e del superperito, Maria Gabriella Mulas, docente del Dipartimento Ingegneria strutturale del Politecnico di Milano, che per conto del giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Grieco ha stilato una relazione di oltre 1.300 pagine per chiarire i motivi del crollo della struttura. A lei saranno rivolti nuovi quesiti dalle parti.

Gli indagati nel processo erano inizialmente undici, ma la posizione del progettista Claudio Botta, 92 anni, e' stata stralciata. Dei rimanenti dieci, otto ad aprile scorso sono stati ammessi al rito abbreviato. Sono Carlo Giovani, Bernardino Pace, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, Massimiliano Andreassi, Pietro Sebastiani, Luca Valente e Luca D'Innocenzo.

Cio' consentira' di saltare la fase dibattimentale, chiudendo i conti nell'udienza preliminare con uno sconto di un terzo della pena.

L'udienza di oggi e' ripresa dopo che il processo ha rischiato due volte lo stop. A maggio scorso, per un richiamo del Consiglio Superiore della Magistratura al Gup Giuseppe Grieco, in relazione alla formulazione dei quesiti al perito. Come conseguenza, Grieco aveva dichiarato di astenersi dal proseguire il processo fino a conclusione del procedimento, ma era stato poi invitato a continuare dal presidente vicario della Corte d'Appello, Augusto Pace. A luglio scorso, quando c'era stata l'istanza di un legale - respinta dal Gup - per sollevare una questione di legittimita' davanti alla Corte Costituzionale.

 

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