Un 36enne di Teramo si trova da ieri agli arresti domiciliari perche' accusato di detenzione di materiale pedopornografico. L'indagine e' della Procura distrettuale dell'Aquila che, tramite il sostituto Roberta D'Avolio, ha ottenuto dal gip la misura restrittiva nei confronti del presunto pedofilo. La notizia e' stata riportata dal quotidiano 'La Citta' di Teramo. L'uomo e' stato arrestato lunedi' dagli uomini della polizia postale di Teramo che lo avevano condotto in carcere a Castrogno. Nella sua abitazione sono stati sequestrati computer, dischi rigidi, fotografie, cellulare, penne Usb, materiale ora al vaglio della magistratura. Dopo l'interrogatorio di garanzia il giudice ha concesso gli arresti domiciliari. L'inchieta era scattata a settembre grazie alla segnalazione del titolare di un 'phone center'.
Il gestore aveva segnalato alla polpost un traffico anomalo di file tra Teramo e un sito Internet russo specializzato in condivisioni e scambio di materiale pedopornografico. Gli investigatori non ci hanno messo molto ad associare quei file a chi effettuava materialmente il download, risalendo cosi' all'identita' del presunto pedofilo. Al vaglio degli inquirenti anche gli sms.
Il giovane arrestato per possesso di materiale pedopornografico "non ha mai svolto l'attivita' di catechista. Lo stesso, comunque, risulta in possesso del diploma triennale in 'scienze religiose'". La precisazione e' arrivata poco fa da Gino Mecca, direttore dell'ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Teramo-Atri.
"L'estraneita' dell'interessato alle attivita' di catechista, attribuitegli o dichiarate dallo stesso per comprensibili ragioni, non ci esime - afferma Mecca - dal farci carico delle sue problematiche, che sono di natura esistenziale, sociale ed economica. Trattasi, infatti, di una persona rimasta sola (morte improvvisa della madre, suo riferimento importante, e assenza del padre non piu' in condizioni di farsi carico di lui) con estrema necessita' di aiuto per bisogni molteplici. In verita', gia' da tempo - fa sapere infine Mecca - famiglie e persone singole, appartenenti alla Chiesa locale e non, si sono fatti carico di aiuti concreti (vedi Caritas Diocesana) nei suoi confronti, anche nella ricerca di soluzioni lavorative e di integrazione sociale"
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