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Pubblicato il 13/08/2014 21:09

Metodo Stamina, attesa per la decisione del Tribunale

metodo stamina

Si sapra' con ogni probabilita' nella giornata di domani la decisione del Tribunale dell'Aquila sulla richiesta di chiarimenti che gli Spedali civili di Brescia hanno avanzato tramite un ricorso dopo che lo stesso Tribunale aveva deciso, lo scorso 12 luglio, che Noemi, la bimba di Guardiagrele di 2 anni affetta da Sma1, 'simbolo' della lotta per la cura stamina, poteva accedere al metodo messo a punto da Davide Vannoni.

Il tribunale aveva nominato commissario ad acta Erica Molino, biologa della Stamina Foundation di Vannoni. Il provvedimento dei giudici aquilani autorizzava Molino a nominare i membri dell'equipe, a dettare le tempistiche e le modalita' di esecuzione del trattamento, oltre che usare strutture e apparecchiature degli Spedali di Brescia. Nel documento con il quale e' stata fissata l'udienza odierna non ci sarebbero passaggi che sospendono l'efficacia del provvedimento con cui si stabilisce il percorso per la cura. Si citerebbe il fatto che l'infusione di cellule staminali sarebbe legata alle urgenze rappresentate da pazienti piu' gravi di Noemi. Il collegio del Tribunale stamani era rappresentato dai magistrati Giovanni Novelli, Roberto Ferrari e Giuseppe Grieco. Sono state ascoltate le parti: oltre alla struttura sanitaria di Brescia, anche l'avvocato che rappresenta gli interessi della famiglia di Noemi che, intanto, ha presentato un'istanza per avere precisazioni in merito all'ordinanza. Proprio per la fissazione di quest'udienza l'inizio delle infusioni, previste inizialmente per il 25 luglio, e' slittato. All'udienza in camera di consiglio ha partecipato anche il padre di Noemi e gli avvocati Marco Mazzotta del foro dell'Aquila in sostituzione di Rocco Manga del foro di Milano per gli Spedali Civili e Michela Di Iorio del foro di Pescara per la famiglia della bimba affetta da atrofia muscolare spinale. "A Brescia - aveva detto alcune settimane fa Vannoni - dovrebbero capire che la dottoressa Molino rappresenta i giudici, speriamo che l'ospedale non crei ostacoli".

 

 In particolare nell'istanza presentata dagli spedali Civili di Brescia si chiede la ricusazione della dottoressa Erica Molino. La valutazione della giovane biologa e' stato uno degli elementi di attrito nella discussione dei due avvocati nel corso dell'udienza di stamani. In particolare l'avvocato della famiglia di Noemi, Michela Di Iorio, si e' opposta alla ricusazione sostenendo davanti ai giudici che "la dottoressa e' molto competente e responsabile". Un altro elemento di scontro tra i due legali e' stata la valutazione sulle liste di attesa: per il legale della struttura pubblica lombarda, Marco Mazzotta, ci sono e sono legate alla gravita' dei pazienti, per l'avvocato Di Iorio non esistono, avendo l'ospedale bresciano fatto una lista sulla base dell'ordine cronologico delle ordinanze dei tribunali. Proprio alle liste di attesa il tribunale per mano del giudice Ciro Riviezzo, presidente del Tribunale, oggi assente, nel documento di fissazione dell'udienza odierna, ha legato la possibilita' o meno di effettuare le cure alla piccola Noemi nel periodo che va dal 25 luglio alla data di oggi. Ma le infusioni di cellule staminali fin qui non sono state effettuate, in attesa di questo pronunciamento. Comunque, avendo entrambe le parti chiesto rispettivamente chiarimenti e' probabile che domani il tribunale dell'Aquila faccia un'ulteriore valutazione che dovrebbe dare il via libera alle cure con infusione di cellule staminali secondo il metodo Stamina alla piccola Noemi. A fine udienza ha preso la parola anche Andrea, il giovane padre della piccola. Il genitore ha ricordato che da dicembre scorso sono tre i provvedimenti emessi a favore di Noemi ma che ad oggi la sua bimba non ha ancora ricevuto le cure.

immagine di repertorio

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