"La ricerca biomedica italiana sotto attacco". E' questo il titolo del severo editoriale che compare sulla rivista Nature Neuoscience e che condanna duramente il nostro paese. L'editoriale elenca i momenti di difficolta' principali vissuti dagli scienziati italiani in questi ultimi due anni: il taglio dei finanziamenti annunciato a luglio 2012, la condanna per il terremoto dell'Aquila ad ottobre 2012 e, in particolare, una nuova legislazione sulla sperimentazione animale proposta ad agosto che potrebbe "minare quasi tutta la ricerca biomedica del Paese".
Si tratta di una legge (che non e' stata ancora approvata) che nasce da una direttiva Europea del 2010 (direttiva 2010/63/EU). Nonostante il divieto di Bruxelles, l'Italia ha inserito nel suo testo vari emendamenti restrittivi e giovedi' scorso c'e' stata l'approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri. Previsti, tra i vari articoli, il divieto di allevare e di usare in laboratorio cani, gatti e primati e l'obbligo di somministrare analgesici agli animali prima di ogni procedura. Ma la legge 96 del 6 agosto 2013 prevede anche il divieto di usare animali per xenotrapianti e proprio contro questo aspetto si concentra l'editoriale critico di Nature Neuroscience. "Se questo testo diventasse legge, potrebbe avere catastrofiche conseguenze per l'intera comunita' di ricerca biomedica italiana", si legge nell'editoriale. Gli xenotrapianti sono i trapianti di organi o cellule da una specie all'altra: vietarli, significa di fatto legare le mani a una parte consistente di ricercatori in oncologia, che non potrebbero piu' prelevare cellule tumorali umani e impiantarle nei topolini per analizzare lo sviluppo della malattia in questi modelli animali. "Se queste misure draconiane, saranno ratificate - prosegue l'editoriale ? comprometteranno anche la capacita' dei ricercatori italiani di competere nell'accesso ai finanziamenti internazionali"
L'articolo originale:
http://www.nature.com/neuro/journal/v16/n12/full/nn.3595.html
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