L'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) respinge le accuse del Comune di Pescara in merito all'episodio della scuola media 'Foscolo' rimasta per tre giorni senz'acqua potabile, sostenendo che 'ignoti' avrebbero chiuso la valvola della linea che serve l'istituto, ma l'assessore comunale alla Pubblica istruzione, Roberto Renzetti, rincara la dose e parla di una situazione 'ancora piu' grave e preoccupante'.
A causa della mancanza di acqua potabile per tre giorni consecutivi, ieri il dirigente scolastico della 'Foscolo' e' stato costretto a mandare a casa tutti gli studenti. Il disservizio, secondo Palazzo di Citta', era dovuto alla mancata riapertura di una saracinesca in seguito a lavori di manutenzione. Oggi, pero', la direzione tecnica dell'Aca ha spiegato che 'nessun operaio o impresa di fiducia dell'Azienda ha mai effettuato sulla condotta interventi, manovre o riparazioni che avrebbero potuto comportare la limitazione o l'approvvigionamento dell'acqua. Una valvola di linea - si legge in una nota -, era stata chiusa da ignoti che sicuramente non conoscono la rete idraulica della zona e hanno operato incautamente causando il disservizio'.
'A questo punto, pero' - commenta l'assessore - la situazione e' ancora piu' grave e preoccupante: l'Aca, responsabile della gestione e conduzione di quelle saracinesche, dovra' spiegare come possa essere stato possibile che qualcuno sia potuto arrivare alle saracinesche e chiuderle, lasciando una scuola cittadina senz'acqua per tre giorni, sollevando ora mille interrogativi e dubbi circa i livelli di sicurezza di tali impianti. Si e' aperto un 'caso' - conclude Renzetti - che intendo approfondire arrivando sino in fondo'.
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